L'accordo tra Alitalia ed Etihad si sta avvicinando. I due fronti ancora aperti, quello sindacale e quello sui debiti bancari, sembrano ormai alle battute finali. Con qualche distinguo: ieri il presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, ha subordinato la definizione della cancellazione del debito all'accordo sindacale, che quindi acquista ancora più peso.
Ed è proprio sul fronte sindacale che ieri si è concentrata l'attenzione, in virtù di una riunione di due ore svoltasi al ministero dei Trasporti sul tema ancora irrisolto degli esuberi. Parallelamente, Anpac, Avia e Anpav, le sigle professionali escluse dal tavolo di confronto hanno indetto uno sciopero di 24 ore per il 20 luglio. Le probabilità che l'astensione venga realmente effettuata, va detto, sono piuttosto remote, almeno per due motivi: innanzitutto l'annuncio sembra nient'altro che una minaccia per essere riammessi ai colloqui, in secondo luogo il 20 luglio è lontano e per quella data i giochi potrebbero essere già chiusi.
Infatti martedì 15 James Hogan, il numero uno di Etihad, sarà a Roma per celebrare l'avvio del collegamento di Etihad Fiumicino-Abu Dhabi che ora viene effettuato in code sharing con aerei Alitalia. Il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, vorrebbe (lo ha detto e ripetuto esplicitamente) aver chiuso la trattativa sindacale per quella data.
L'ipotesi che gli esuberi annunciati possano scendere a 1.500 è stata smentita sia dallo stesso Lupi, sia dall'azienda. La Cgil è ferma nell'intento di azzerare gli esuberi, obiettivo improbabile da centrare. Ma se la segretaria generale Susanna Camusso è apparsa in pubblico piuttosto intransigente («quando c'è di mezzo il futuro di migliaia di persone non esiste un prendere-o-lasciare»), la delegazione al tavolo è apparsa un filo più disponibile, mostrando un atteggiamento di lieve apertura, o almeno di non chiusura totale. «Si tratta di una forma anomala di licenziamento» hanno detto i rappresentati della Cgil, che tuttavia prima vogliono «approfondire gli aspetti del piano industriale». Se i 2.251 tagli sono confermati, le modalità di espulsione sono tutte da vedere; si stanno studiando tutte le possibilità, quali esternalizzazioni o l'assorbimento da parte di aziende pubbliche, a cominciare dalle Poste. La trattativa sindacale riprende no-stop martedì 8 con l'obiettivo di chiudere con la firma venerdì 11.
«L'Italia per Etihad è un mercato strategico», ha detto Hogan. E infatti proprio ieri è stato annunciato che le due compagnie, Alitalia ed Etihad, saranno i vettori ufficiali dell'Expo 2015. Dei 20 milioni di visitatori previsti all'Expo, 7,6 milioni saranno quelli che raggiungeranno Milano con l'aereo; di questi, 1,5 milioni arriveranno da mete intercontinentali, 3,3 milioni da destinazioni internazionali e 2,8 milioni dall'Italia.
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