All'Alitalia si sciopera per il biglietto

Oggi la protesta contro la cancellazione dei voli gratis. L'ad Ball si scusa coi clienti

All'Alitalia si sciopera per il biglietto

Comincia l'estate, sciopero di Alitalia e Meridiana. Sembra un titolo d'altri tempi: ma la storia si ripete, e siamo di nuovo di fronte a comportamenti che sembravano seppelliti. Per la compagnia partecipata da Etihad, il nodo è la cancellazione dei biglietti gratis per il personale di volo. Il vettore dell'Aga Khan è invece travolto dai certificati medici: sembra di tornare al 2003, quando l'Alitalia, a quel tempo pubblica, fu paralizzata dalle malattie di piloti e assistenti di volo (poi quei lavoratori furono smascherati e sanzionati).

Oggi dunque, tra le 11 e le 15, saranno cancellati 142 voli AZ, con disagi per 12-14mila passeggeri, ai quali lo stesso Cramer Ball, che come ad di Alitalia affronta il suo primo sciopero, ha rivolto le proprie scuse. Il 50% della clientela è stata riprotetta su voli in giornata (11 quelli straordinari), mentre l'altra metà partirà nei prossimi giorni.

Le posizioni di azienda e sindacati dimostrano la distanza tra due mondi privi di dialogo. Le sigle contestano 9 licenziamenti che avrebbero colpito dipendenti malati, l'utilizzo di personale femminile in orario notturno, il superlavoro di piloti tenuti in servizio oltre i termini contrattuali. Argomenti sufficienti per uno sciopero estivo, tantopiù che i licenziamenti risalgono al 2015? La tesi dell'azienda è un'altra: il vero nodo, tenuto volutamente sottotraccia dai lavoratori, sarebbe la decisione di cancellare i voli gratuiti per i dipendenti «pendolari», che vivono in una città e prendono lavoro in un'altra. Un migliaio di piloti e assistenti, su 6mila naviganti e 13mila dipendenti complessivi.

Il contratto prevede che il dipendente debba risiedere entro 50 chilometri dalla base di assegnazione. Per molti non è così, e s'imbarcano su un volo di avvicinamento (gratuito) per prendere servizio a Roma. Ma il dipendente che vola gratis costa comunque alla compagnia l'importo delle tasse aeroportuali. Esempio: per un volo Milano-Roma, circa 35 euro a tratta, che moltiplicato per due, tre, anche quattro volte al mese, per 1.000 dipendenti fa una cifra di tutto rilievo. La cancellazione di questi biglietti «fuori servizio» è un nuovo atto dello smantellamento del sistema di potere accumulato nei decenni dai dipendenti dell'ex compagnia di bandiera.

Altra storia a Meridiana. Lunedì scorso sindacati confederali e autonomi hanno firmato un faticoso accordo sindacale che sacrifica 396 posti di lavoro (nessun pilota). Una firma che ha spianato la strada all'arrivo di Qatar Airways come azionista al 49%, che darà un futuro alla compagnia dell'Aga Khan. Martedì, improvvisamente, oltre il 70% dei piloti e il 50% degli assistenti di volo si sono dichiarati malati dopo essersi presentati al lavoro. Motivazione dominante: stress psicologico. La compagnia è stata presa in contropiede e costretta a cancellare una trentina di voli da e per la Sardegna. Dal giorno successivo i disagi per i passeggeri sono stati ridotti prendendo aerei ed equipaggi in affitto, con un costo non inferiore ai 2 milioni.

La situazione, dopo una settimana, sta lentamente migliorando ma non è prevedibile la sua conclusione. Procura della Repubblica, Prefettura, Enac, Asl, Inps, Commissione scioperi, ciascuna per le proprie competenze, hanno aperto un dossier.

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