Camilla Conti
È successo tutto in 72 ore. Mercoledì 11 ottobre Almaviva ha comunicato con una lettera a 65 lavoratori del call center di Milano (su un totale di 500 persone) la sua intenzione di trasferirli a Rende, in provincia di Cosenza, nelle prossime settimane. Ma ieri il governo ha alzato le barricate stoppando l'operazione e l'azienda ha deciso di fare marcia indietro.
Nella mattina il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ha infatti chiesto ai responsabili di Almaviva Contact di sospendere i trasferimenti dei lavoratori che si configurerebbero come «licenziamenti seppure mascherati». L'azienda ha quindi fatto sapere con una nota che «consapevole della complessità della situazione, accoglie con responsabilità l'appello del governo a sospendere le misure finora adottate in attesa dell'incontro in sede ministeriale per la necessaria definizione di un'intesa che garantisca l'indispensabile equilibrio del sito produttivo». La misura era stata presa dopo la cessazione di una commessa con l'Eni scaduta il 30 settembre e la vittoria del no al referendum Cisl sull'ipotesi di accordo presentata dalla società. «Almaviva Contact - si legge nel comunicato - ha preso atto che la consultazione tra i lavoratori della sede di Milano ha respinto l'ipotesi di accordo sottoscritta nei giorni scorsi dalla maggioranza delle rappresentanze sindacali aziendali, diretta a fronteggiare la definitiva cessazione di un rilevante contratto da tempo gestito nel sito milanese. Il mancato rinnovo del contratto da parte del cliente ha determinato per Milano una riduzione pari al 25% delle attività, generando una condizione di esubero del personale e di non equilibrio del centro produttivo. Una condizione che, in assenza di una nuova gara per l'assegnazione delle stesse attività da parte del committente, ha eluso l'applicazione delle clausole sociali a salvaguardia dell'occupazione, previste dalla legge».
Nel frattempo, c'è un altro tavolo caldo aperto al Mise. Quello dell'Ilva: potrebbe arrivare già nella prossima settimana la nuova proposta di Am Investco Italy ai sindacati sul personale da riassumere nella società che subentrerà all'amministrazione straordinaria.
Dopo la rottura di lunedì scorso quando il ministro Calenda ha fermato la trattativa giudicando irricevibile la proposta pervenuta da Arcelor Mittal e Marcegaglia, le parti si sono rimesse al lavoro per formulare una nuova base di discussione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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