Dopo Generali, anche la seconda compagnia italiana, il gruppo Unipol «licenzia» Standard & Poor's. La società bolognese, secondo fonti finanzirie dell'agenzia Ansa, starebbe per chiedere all'agenzia di rating americana di non produrre più le sue pagelle sulle società del gruppo, inclusa UnipolSai, la controllata quotata in Borsa in cui è concentrata la gran parte delle attività assicurative.
I vertici del gruppo bolognese, il primo in Italia nel ramo danni, non condividerebbero la rigidità di alcuni criteri di valutazione adottati da S&P, come ad esempio, la scelta di costringere il rating di Unipol e UnipolSai nei limiti di quello assegnato all'Italia (BBB-), sulla base di metodologie che vengono giudicate irrazionali e penalizzanti per le imprese italiane. L'impostazione meccanica di S&P impedisce tra l'altro a Unipol e alle sue controllate di vedere riflessi sul proprio merito di credito i miglioramenti registrati a livello patrimoniale e reddituale. UnipolSai, ad esempio, ha appena concluso il piano triennale di integrazione con Fonsai riportando risultati in linea o superiori agli obiettivi: tra il 2013 e il 2015 sono stati conseguiti utili per 2,2 miliardi, distribuiti dividendi per quasi 1,5 miliardi e realizzate sinergie per 390 milioni, con un margine di solvibilità - a fine 2015 - pari al 177% del minimo regolamentare. Ma nonostante i risultati, per i criteri di S&P il rating di UnipolSai non potrà salire sopra l'attuale BBB-, a meno che non arrivi anche l'upgrade della Repubblica.
La scelta di Unipol di chiudere con S&P, se confermata, arriva a poco più di un anno di distanza da un'analoga decisione di Generali. Nel febbraio del 2015 il Leone di Trieste aveva detto addio alle pagelle dell'agenzia americana motivando la scelta proprio con «l'inflessibilità dei criteri adottati» da S&P che - nonostante l'ampia diversificazione geografica - manteneva un tetto al rating delle Generali legato a quello dell'Italia e non riconosceva «il significativo miglioramento della solidità finanziaria» conseguito dalla compagnia triestina. E, soprattutto, il fatto che Generali sia una multinazionale che in Italia, oltre ad avere la sede, non opera per più di un terzo della propria attività.
La rinuncia al rating di S&P, che tra l'altro comporterà il taglio del costo relativo, non lascerà i mercati senza una «bussola» creditizia: Unipol,
UnipolSai e Unipol Banca continueranno ad essere giudicate dalle altre due storiche agenzie di rating, Moody's e Fitch, oltre che da Am Best, agenzia specializzata proprio sul comparto assicurativo, e dalla cinese Dagong Europe.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.