Economia

Anno nero per l'industria: -1,3% nel 2019, mai così male dal 2013

La produzione industriale torna a scendere: si tratta della prima diminuzione dal 2014 e di quella più ampia dal 2013. Crolla il settore degli autoveicoli

Anno nero per l'industria: -1,3% nel 2019, mai così male dal 2013

Dopo anni di cerscita, nel 2019 la produzione industriale è tornata a scendere. Lo ha comunicato l'Istat stimando un calo dell'1,3% in media d'anno rispetto al 2018, quando si era registrata una crescita dello 0,6%. Si tratta della prima diminuzione dal 2014 e di quella più ampia dal 2013, quindi da sei anni.

"Nel complesso del 2019 la produzione industriale ha mostrato una diminuzione rispetto all'anno precedente, la prima dal 2014 - hanno spiegato dall'Istituto -. Tra i principali raggruppamenti di industrie, la flessione è stata più marcata per i beni intermedi, meno forte per i beni strumentali. Un lieve incremento ha caratterizzato, d'altra parte, la produzione di beni di consumo e di energia. Considerando l'evoluzione congiunturale dello scorso anno, si è registrato un aumento solo nel primo trimestre (al netto dei fattori stagionali), mentre nei successivi si sono avute continue flessioni, con un calo più marcato negli ultimi tre mesi dell'anno. Anche la dinamica tendenziale dell'indice corretto per gli effetti di calendario è stata negativa per quasi tutti i mesi del 2019".

Nell'ultimo mese dell'anno, in particolare, la variazione è negativa: la stima è di un calo del 2,7% rispetto a novembre, "mentre per l’indice corretto per gli effetti di calendario si stima una flessione, in termini tendenziali, del 4,3%". I giorni lavorativi sono stati 20 contro i 19 di dicembre 2018 e sul calo annuale potrebbe aver pesato il ponte di venerdì 27. Nel complesso del quarto trimestre il livello della produzione registra una flessione dell'1,4% rispetto ai tre mesi precedenti.

Variazioni negative segnano i beni intermedi (-2,8%), l'energia e i beni di consumo (-2,5% per entrambi i raggruppamenti) e i beni strumentali (-2,3%). Su base tendenziale e al netto degli effetti di calendario, a dicembre 2019 si registrano accentuate diminuzioni per i beni intermedi (-6,6%), l'energia (-6,0%) e i beni strumentali (-4,7%); un decremento più contenuto si osserva per i beni di consumo (-0,8%). Gli unici settori di attività economica capaci di registrare incrementi tendenziali sono la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica (+5,3%), l’industria alimentare, bevande e tabacco (+2,9%) e le altre industrie (+1,1%). Tra i rimanenti settori le maggiori flessioni si registrano nelle industrie (-10,4%), nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-9,3%) e nella fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (-7,7%).

Crolla nel 2019 la produzione industriale di autoveicoli: l'anno scorso la produzione del settore è diminuita del 13,9%, il calo più marcato dal 2012. Solo a dicembre, la produzione di autoveicoli è diminuita dell'8,6%.

Le reazioni

Il Codacons parla di "ecatombe" e chiede l'intervento del governo: "I numeri sulla produzione industriale sono peggiori di qualsiasi aspettativa. Il governo deve intervenire e in fretta adottando misure specifiche per salvare il settore industriale e rilanciare i consumi interni, perché il calo dell'industria fa perdere competitività al paese che resta indietro rispetto al resto d'Europa", ha tuonato il presidente Carlo Rienzi. L'Unione Nazionale Consumatori vede in arrivo una vera e propria recessione.

Sui dati della produzione industriale è intervenuto anche il leader della Lega. "Produzione industriale italiana al tracollo, i dati peggiori dal 2013. Basta col governo delle tasse, della burocrazia e dei litigi, la parola torni agli Italiani!", ha tuonato Matteo Salvini. "L'industria italiana sta colando a picco, nel totale disinteresse del governo, che pensa solo a passare le giornate litigando sulle poltrone e pensando a come finanziare le inutili, per non dire dannose, misure economiche assistenzialiste come il reddito di cittadinanza e la quota 100", ha commentato Renato Brunetta, deputato FI.

Italia Viva ha invece colto l'occasione per attaccare la Lega: "Dopo 5 anni di crescita continua dal 2014 con i tre anni di governo Matteo Renzi e poi con il governo Paolo Gentiloni nel 2019 per la prima volta la produzione industriale ha fatto registrare il segno meno, con un calo dell'1,3% sul 2018. È bastato un anno di governo gialloverde, che si è unito ad una difficile congiuntura internazionale, per dare una pesante spallata all'economia italiana", ha dichiarato la deputata Maria Chiara Gadda. "Per anni la produzione industriale cresce con i nostri Governi.

Poi arrivano i populisti e tutto si ferma", ha fatto eco Matteo Renzi.

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