Nessun «colpo basso» al mercato da parte di Hitachi, i cui consiglieri hanno approvato nel cda di Ansaldo Sts la proposta di un dividendo in rialzo rispetto al 2014 (+20% a 0,18 euro ad azione) coerentemente con la crescita dei risultati (l'utile è salito del 15,3%) e con una situazione finanziaria che presenta una cassa positiva di quasi 340 milioni di euro. La decisione ha scongiurato il rischio di un taglio o addirittura una cancellazione della cedola come «avvertimento» agli azionisti di minoranza, che continuano a consegnare le proprie azioni all'Opa di Hitachi con il contagocce. Le adesioni, a una settimana dalla fine dell'offerta, sono ferme al 3,2% del capitale. Hitachi intanto intende versare 9,5 euro per ogni azione portata in adesione all'Opa il prossimo 11 marzo, ma depositerà su un conto corrente vincolato un importo pari alla differenza tra l'ammontare complessivo, incluso l'aumento richiesto dalla Consob di 0,399 euro per azione (ma il rialzo è stato congelato dal Tar) e l'importo effettivamente pagato agli aderenti. Differenza che sarà pagata solo una volta che il Tar si sarà pronunciato sulla vicenda.
Sul mercato c'è chi vorrebbe conoscere gli obiettivi - che la società non è tenuta a pubblicare - prima del termine dell'Opa, prorogato dalla Consob al 4 marzo. A tre analisti che chiedevano chiarimenti l'ad Stefano Siragusa ha chiesto almeno «un paio di settimane» di pazienza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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