Cinzia MeoniApollo manda un invito alla pace alla vigilia del primo vertice del nuovo consiglio di Banca Carige eletto il 31 marzo sotto l'egida dei Malacalza (la famiglia bobbio-genovese è azionista di riferimento con il 17,5% del capitale). La proposta avanzata un paio di mesi fa «non è ostile», ma anzi punta a risolvere i problemi di Carige sul fronte delle sofferenze, della patrimonializzazione e della liquidità. Insomma dopo le incomprensioni seguite alle prime avances del fondo Usa, gli americani lanciano un chiaro messaggio agli azionisti di Carige: le trattative potrebbero portare a una soluzione soddisfacente per la banca e per gli attuali azionisti. L'operazione di Apollo su Carige punta a creare una banca indipendente, con sede a Genova, «polo aggregante» di altre realtà finanziarie, a iniziare dalla quattro banche (Etruria, Marche, Caricheti e CariFerrara) in fase di cessione. Per Apollo si tratterebbe di un investimento tutt'altro che di breve termine o speculativo. Lo scorso 10 febbraio il fondo aveva presentato una proposta non vincolante per l'acquisto delle sofferenze del gruppo (3,5 miliardi valutati al 17-18% del valore nominale) e per una ricapitalizzazione riservata da 625 milioni, di cui 100 offerti in opzione agli attuali azionisti. Pochi giorni fa l'offerta di ricapitalizzazione è stata abbassata a 550 milioni (di cui 50 offerti in opzione). Con la ricapitalizzazione Apollo andrebbe in maggioranza assoluta della banca. Ma i Malacalza, che hanno investito già 250 milioni, non intendono né perderci né farsi sfilare la banca.Il precedente cda di Carige, messo alla porta via comunicato stampa dall'azionista di riferimento lo scorso 12 febbraio, ha posticipato l'esame dell'offerta del fondo. Poi uscita sui giornali, non senza l'irritazione dei Malacalza. La proposta di Apollo potrebbe risolvere la delicata posizione di Carige alle prese con l'ennesima richieste da parte della Bce di riduzione dei rischi, patrimonializzazione e presentazione di un nuovo piano. Ma vuoi per la tempistica, vuio per la forma, visto che i rapporti iniziali erano stati intessuti il precedente ad Piero Montani, l'impressione è che a Genova abbiano costruito un muro. E lo stesso Montani non si è nemmeno presentato all'assemblea del 31. «Fino a tre giorni la situazione in Carige era tranquilla. Poi è arrivato questo fondo Apollo e lo scenario è cambiato totalmente» ha dichiarato Giuseppe Guzzetti, presidente dell'Acri e della Fondazione Cariplo all'indomani della conferma dell'offerta del fondo americano. Non hanno aiutato neppure le voci di un sostegno della Bce alla proposta di Apollo. «Sono sconcertanti le affermazioni della stampa che si riferiscono al ruolo che la Bce avrebbe esercitato riguardo alla proposta di Apollo» ha fatto sapere in assemblea Vittorio Malacalza, neo vicepresidente di Carige, aggiungendo poi di ritenere che «queste illazioni siano frutto di ispirazione che provengano da una fonte diversa dalla Bce».
In questo contesto si è inserito ieri il messaggio, via agenza Ansa, di Apollo agli azionisti per caldeggiare l'apertura delle trattative. Lo spazio per un'offerta più amichevole e un maggiore coinvolgimento degli attuali azionisti potrebbe esserci.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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