Apple contro Samsung è il momento della verità

Apple contro Samsung è il momento della verità

Apple versus Samsung, è l'ora della verità. Oggi arriva il verdetto del «processo del secolo», come è stata battezzata con un buona dose di enfasi la disputa legale che vede contrapposto il colosso della mela morsicata al gigante sud-coreano. L'accusa di Cupertino: «Avete copiato l'iPhone e l'iPad. Vogliamo 2,5 miliardi di dollari. E non solo: dal mercato Usa devono sparire i vostri smartphone e tablet». Contro accusa dall'Oriente: «Non è vero, siete voi che avete infranto alcuni nostri brevetti. Pretendiamo 422 milioni di dollari».
Una lite infinita. Mai sanata, nonostante gli inviti alla riconciliazione da parte del giudice Lucy Koh. A nulla è servito perfino un ammonimento: «Vedo rischi per ambedue le parti. È il momento della pace», aveva detto Koh nei giorni scorsi. Niente da fare. Dopo che è andato a vuoto anche l'ultimo colloquio telefonico tra gli ad delle due società (sempre richiesto dal giudice), ieri gli avvocati di Apple e Samsung si sono dati battaglia spiegando ai nove giurati, per due ore ciascuno, i torti degli avversari e le ragioni dei propri clienti. Se una decisione ci sarà, dovrà essere presa all'unanimità.
La linea difensiva dei legali Samsung si basa su un punto-chiave: le vendite del tablet Galaxy Nexus «sono state talmente basse (circa 250 milioni di dollari nei primi due trimestri nei negozi, ndr)», da non rappresentare una minaccia per nessuno. Diverso il punto di vista di Cupertino, secondo cui questa «era una strategia per battere Apple» e strappare quote di mercato.
A parte le ovvie ripercussioni finanziarie e di immagine, la sentenza avrà anche altri effetti. Se il gruppo fondato da Steve Jobs prevarrà, gli esperti ritengono che Samsung e le altre società saranno più incentivate a mettere sul mercato prodotti in grado di distinguersi nettamente da Apple. Se dovesse invece prevalere la società sud-coreana, prodotti simili a quelli di Apple potrebbe farsi largo sul mercato. Per i sud-coreani la posta in gioco è comunque alta. Anche un qualsiasi ritardo nelle vendite negli Stati Uniti potrebbe mettere a rischio il suo dominio sul mercato degli smartphone statunitense. Samsung ha venduto nel secondo trimestre 90,43 milioni di cellulari a livello globale, raggiungendo il 21,6% del mercato. La quota di Apple è pari al 6,9%. A livello globale i cellulari venduti nel secondo trimestre sono stati 419 milioni di unità, di cui 154 milioni di smartphone, il 64% dei quali col sistema Android di Google e il 18,8% con piattaforma iOS di Apple. Samsung è il maggiore produttore di smartphone con il sistema operativo Android e questo conferma - secondo gli osservatori - le implicazioni che il verdetto della giuria potrebbe avere sull'industria degli smartphone nel suo complesso. Nell'aula di tribunale dove Apple e Samsung si sono sfidate, Google è infatti l'elefante nella stanza di vetro, vista anche la rivalità fra Apple e Google.
La lotta legale arriva nel momento di massimo fulgore di Apple al Nasdaq di New York, dove anche ieri i titoli si sono mossi al rialzo (+1%) stabilendo un nuovo massimo storico e consolidando ulteriormente il primato di regina mondiale della Borsa di tutti i tempi.

E secondo gli analisti la corsa di Apple non si fermerà: per molti Cupertino è ancora sottovalutata e dovrebbe aver un prezzo di 900 dollari per azione, a fronte degli oltre 674 dollari attuali. Se questo picco venisse raggiunto, Apple sarebbe la prima società nella storia a toccare i 1.000 miliardi di valore borsistico. Un bel salto per una società che 15 anni fa era sull'orlo della bancarotta.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica