Apple ha tagliato del 10% la produzione dei nuovi iPhone nel primo trimestre dell'anno. Lo riferisce il quotidiano economico giapponese Nikkei. L'indiscrezione arriva dopo che, una settimana fa, la Mela morsicata ha corretto al ribasso le previsioni sui ricavi del quarto trimestre anche a causa di un rallentamento proprio sulle vendite degli iPhone. A fine dicembre il gruppo guidato da Tim Cook ha chiesto ai fornitori di ridurre la produzione di smartphone tra gennaio e marzo, ha scritto il quotidiano nipponico, evidenziando che si tratta del secondo taglio produttivo deciso in due mesi.
La riduzione interessa tutti i nuovi modelli di iPhone lanciati sul mercato in autunno: XS, XS Max e XR. Nel complesso, tra modelli nuovi e vecchi, Apple produrrà 40-43 milioni di iPhone tra gennaio e marzo, contro 47-48 milioni precedentemente pianificati.
A confronto, nel primo trimestre 2018 Apple ha venduto 52,21 milioni di iPhone. La società di Cupertino nei mesi scorsi ha reso noto che, a partire dal trimestre appena concluso, non comunicherà più i dati sul numero di iPhone consegnati. Intanto però lo stesso Cook ha ricevuto per il 2018 un bonus record anche per i suoi standard già molto elevati: 15,7 milioni di dollari. Ma il compenso complessivo è ben più elevato e pari a 136 milioni di dollari, includendo 3 milioni di stipendio e azioni per un valore di 121 milioni di dollari. Il compenso è stato deciso prima del taglio delle stime sui ricavi ed è corrispondente a 283 volte quello medio di un dipendente della Mela, pari a 55.426 dollari.
Cifra lontana dai 240mila dollari percepiti in media da chi lavora in Facebook, perché calmierata dagli stipendi (30mila dollari) dei molti addetti dei negozi Apple. Bonus per 4 milioni sono stati riconosciuti anche ai manager Luca Maestri, Kate Adams, Angela Ahrendts e Jeff Williams, che hanno portato a casa ciascuno circa 26,5 milioni di dollari.
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