Giorgio Armani, nonostante sia prossimo a compiere 80 anni, non molla la guida del suo gruppo che, a dispetto della crisi continua a macinare utili e anche il 2013 si è chiuso in crescita. Armani, una società che il fondatore si ostina a non quotare in Borsa, ha archiviato il 2013 con ricavi per 2,1 miliardi, in crescita del 4,5% (+8,3% a cambi costanti), nonostante il rallentamento dell'industria del lusso in alcuni mercati emergenti, ma che resta comunque un mercato in espansione. Secondo stime, nel 1995, valeva circa 77 miliardi mentre nel 2013 il giro d'affari è salito a 217 miliardi che sono stati spesi da circa 330 milioni di persone: i ricchi del mondo.
Quanto alle prospettive, restano ottime per ragioni economiche e demografiche. I consumatori del lusso, persone cioè che, in media, spendono almeno 650 euro all'anno in prodotti di alta gamma, con punte di centinaia di migliaia di euro, sono ripartiti in vari paesi. Sono 130 milioni in quelli emergenti, di almeno 50 solamente in Cina. Ma la casa dei super ricchi resta il Nord America dove sono 90 milioni, seconda l'Europa con 80 milioni, mentre al terzo posto c'è il Giappone con 35. La spesa media più alta appartiene però ai mediorientali (1.400 euro), seguiti da cinesi (1.250) e giapponesi (800 euro). Le stime dicono che i consumatori di articoli di lusso continueranno a crescere fino da arrivare a 400 milioni nel 2020 e a 500 milioni nel 2030. Già oggi comunque 15 milioni di persone vengono definite «top luxury consumer», spendono cioè da 2.500 a 100mila euro all'anno in prodotti supercostosi che in Italia certamente non mancano.
Giovedì Moncler, il marchio di piumini che si è recentemente quotato in Borsa, ha reso noto i suoi conti trimestrali con ricavi e utili in crescita del 16%. Il titolo ieri ha guadagnato il 6% grazie anche alle prospettive di crescita che si concretizzeranno nell'apertura, quest'anno, di circa una ventina di nuovi negozi. Una strategia seguita anche da Armani che ormai ha 2.473 negozi monomarca nel mondo.
Punti vendita che macinano ricavi. Il canale retail del gruppo è cresciuto del +6,9% nonostante la forza dell'euro. Armani, in un comunicato, ha sottolineato comunque che, a livello geografico, la crescita è risultata molto soddisfacente in tutti i mercati, in particolare in Europa con buone performance soprattutto in Francia e Regno Unito, anche per merito degli acquirenti provenienti dai paesi del medio oriente.
Secondo Boston Consulting per crescere nel lusso bisognerà lavorare sopratutto su due fronti: nella profilazione del cliente come fanno i siti di e-commerce tipo Yoox e nello sviluppo di negozi monomarca globali ma capaci di diversificarsi da Paese a Paese.
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