Arriva la lista del Tesoro. Ma il Monte Paschi resta appeso alle urne

Vince la continuità con Falciai e Morelli. Bankitalia punta il dito sulla Fondazione

Arriva la lista del Tesoro. Ma il Monte Paschi resta appeso alle urne

Il fantasma delle elezioni di primavera aleggia sul Monte di Stato. Lo si intuisce dalla lista presentata ieri al fotofinish dal nuovo azionista di controllo, il Tesoro (entro fine anno avrà il 70%), per le poltrone del cda che dovranno ricevere il via libera dell'assemblea del prossimo 18 dicembre. I tempi per il deposito dell'elenco scadevano appunto ieri e le diplomazie di via XX Settembre hanno sfruttato fino all'ultimo minuto utile per trovare la quadra sui consiglieri da mandare a Siena e far firmare l'accettazione delle cariche.

Dodici i candidati della lista capeggiata dall'attuale presidente di Mps, Alessandro Falciai, che quindi verrà riconfermato. Molti i nomi già presenti nel consiglio uscente tra cui quello dell'ad, Marco Morelli, di Antonino Turicchi (ex dirigente del Tesoro che però sedeva in cda in quota Axa e che viene proposto anche come vicepresidente), Maria Elena Cappello, Stefania Baratti e Fiorella Kostoris. Le new entry sono Salvatore Fernando Piazzolla, Nicola Maione, Roberto Lancellotti (manager Mc Kinsey), Michele Santoro, Giuseppina Capaldo (docente a La Sapienza e figlia dell'ex presidente della Banca di Roma, Pellegrino Capaldo) e l'ex rettore dell'università di Siena e attuale sindaco di Bankitalia, Angelo Riccaboni. Per il collegio sindacale sono invece indicati i nomi di Raffaella Fantini e Paolo Salvadori (uscente) come sindaci effettivi, e Carmela Regina Silvestri come sindaco supplente.

Molta continuità e poca fantasia, fanno notare gli osservatori più attenti delle vicende senesi. Anche perché non c'era la fila davanti alla porta: a Roma si pensa più a un altro valzer di poltrone, quello che suonerà dopo le urne. Ed è pure difficile trovare qualcuno disposto a ricevere in questo momento il testimone del tandem Falciai-Morelli e a firmare un bilancio in rosso per almeno 3 miliardi mentre regna l'incertezza sul futuro della banca quando tornerà sul mercato con l'uscita dell'azionista pubblico. Le poltrone del board saranno comunque allargate - con una decisione presa nelle ultime ore - da 13 a 15 membri. Resta da togliere il velo ai tre candidati delle Generali, oggi al 4,3% della banca senese ma i nomi dovrebbero essere, primo della lista, Marco Giorgino, Stefania Petruccioli e Giorgio Valerio. Per il collegio sindacale sarebbe indicato anche Daniele Federico Monarca. Mentre sembra sfumare la possibilità di un ulteriore elenco presentato dai fondi.

Sempre ieri si è tenuta l'audizione del capo della Vigilanza di Bankitalia, Carmelo Barbagallo, che davanti alla Commissione di inchiesta sulle banche ha ripercorso la crisi del Monte rilevando soprattutto il «ruolo significativo» avuto dalla Fondazione «che ha inteso mantenere a lungo, anche quando non ce ne erano più le condizioni, una posizione di dominio comunque di rilievo, erodendo il proprio patrimonio e indebitandosi». Ma alla lunga, è stato il rischio di credito che ha minato i conti di Mps, ha aggiunto ricordando che gli npl «hanno generato 26 miliardi di perdite nell'ultimo decennio».

Oggi Morelli e Falciai consegneranno prima della loro audizione la lista dei grandi debitori inadempienti. Domani toccherà al direttore generale del Tesoro, Vincenzo La Via, che verrà sentito sui Tremonti Bond e sui successivi Monti Bond concessi dallo Stato.

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