Arriva il «sì» condizionato alle nozze Wind-3 Italia

Il governo: niente «golden power» ma focus sull'occupazione. Possibile, invece, il veto sulla vendita delle torri Telecom

Roma benedice il matrimonio tra Wind e 3 Italia. Ma si tratta di un via libera condizionato: il governo, infatti, chiede che le due società mettano in chiaro «gli elementi puntuali della pianificazione strategica sotto il profilo industriale e degli investimenti» e, in particolare, «l'impatto dell'operazione sul territorio nazionale e sotto il profilo tecnologico e occupazionale» e, soprattutto, «che la strategia posta in essere non comporti lo spostamento, al di fuori dei confini nazionali, di funzioni di gestione e di sicurezza tali da compromettere la sicurezza nazionale e la continuità dei servizi». Lo evidenzia la nota del Consiglio dei ministri che ieri ha accolto la proposta del ministero dello Sviluppo economico di non esercitare i poteri speciali di porre veti o condizioni (il cosiddetto «golden power ») al matrimonio.

Il governo, in compenso, potrebbe decidere di esercitare lo stesso potere su Inwit, la società che gestisce le torri di trasmissione di Telecom Italia (cui fa capo il 60% del capitale) tornata al centro del risiko. Lo ricorda il prospetto dell'Ipo della società approdata in Borsa a giugno in un capitolo dedicato proprio ai «rischi connessi ai poteri dello Stato italiano». L'ad di Telecom, Marco Patuano, ha dichiarato infatti che su Inwit tutte le opzioni sono aperte, cessione compresa, e che la questione sarà trattata nel prossimo cda del gruppo del 24-25 settembre in Brasile. Secondo indiscrezioni di stampa sia Cellnex (gruppo Abertis), già a suo tempo acquirente delle antenne di Wind, sia F2i avrebbero messo Inwit nel mirino la società. Al mercato non sfugge che il fondo guidato da Renato Ravanelli ha in cassa 1,3 miliardi e che potrebbe utilizzare anche debito per acquistare l'intera quota del gestore di torri di trasmissione tlc. Cellnex, dal canto suo, mirerebbe a consolidare il mercato italiano e, stando alle stime di Equita, da una fusione con Inwit (che vale 2,6 miliardi) potrebbe derivare sinergie per 900 milioni. Nel frattempo, è pronto a partire l'asse tra Telecom Italia e Mediaset sui contenuti video. Entro fine mese è atteso il lancio dell'offerta commerciale che riguarderà i contenuti tv di Premium, la tv a pagamento di Cologno Monzese, sulla piattaforma streaming di Telecom, TimVision.

È questo il primo step della collaborazione tra le due aziende che potrà portare successivamente a una proposta commerciale congiunta anche di tipo «triple/quadruple play» (telefonia fissa, mobile, internet e tv). Dal canto suo, Mediaset apre un ulteriore canale per raggiungere nuovi abbonati alla sua pay-tv Premium in piena campagna di lancio del nuovo palinsesto stagionale.

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