Economia

Arriva la valanga di lettere: cosa cerca il Fisco

L'Agenzia delle Entrate punta all'adempimento spontaneo dei contribuenti. Pronte a partire le lettere per promuovere la compliance dei cittadini

Arriva la valanga di lettere: cosa cerca il Fisco

Dopo il "congelamento" degli atti dovuto alla dichiarata emergenza sanitaria ed alla conseguente crisi economica, la macchina del Fisco è pronta a ripartire con l'invio delle cartelle esattoriali, ben 160 milioni ancora da saldare. La ripresa dell'attività di riscossione, salvo ripensamenti, è prevista dall'inzio di settembre, dato che la sospensione resterà tale sino alla fine di agosto.

Pioggia di lettere

Intanto l'Agenzia delle Entrate si è già rimessa al lavoro per quanto riguarda la lotta all'evasione fiscale. La parola d'ordine è compliance, operazione che consiste nell’inviare una lettera ai cittadini per inviatarli a verificare se nelle dichiarazioni dei redditi sono stati riportati correttamente tutti i dati necessari. Insomma, il Fisco punta all'adempimento spontaneo dei contribuenti.

Alcune lettere, del resto, sono già state inviate nel mese di luglio, come disposto dal provvedimento emanato dal presidente dell'Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini. Nel documento vengono disciplinate le modalità di comunicazione ai contribuenti che rientrano nell'insieme d'applicazione degli indicatori sintetici di affidabilità fiscale (Isa). Dopo la pausa di agosto, l'invio di missive riprenderà a pieno regime nel mese di settembre. Si tratta di un programma caro anche al ministero dell'Economia e delle Finanze, dato che la convenzione stipulata fra Mise e Agenzia delle Entrate prevede, per il periodo compreso fra il 2020 ed il 2022, 650 mila "comunicazioni volte a favorire il versamento spontaneo nonché l'emersione degli imponibili" per il 2021.

Le lettere d'avviso, inviate anche per forma telematica, non sono ancora da considerare come una forma di accertamento formale: si limitano, infatti, a segnalare al contribuente un insieme di informazioni inerenti alle annualità precedenti di cui Agenzia delle Entrate è al corrente, ed anomalie riscontrate nelle dichiarazioni dei redditi. Spetta quindi al cittadino replicare, specificando altri dati ancora ignoti al Fisco che potrebbero giustificare eventuali anomalie, prima che venga notificato un avviso di accertamento. In caso contrario, il contribuente può provvedere autonomamente alla correzione di possibili errori attraverso il ravvedimento operoso.

Ripartenza

L'intenzione, in ogni caso, è quella di riprendere "gradualmente nel 2021 l'attività in gran parte sospesa nel 2020", come ricordato da Il Messaggero. Nell'atto di indirizzo si decreta infatti di "ottimizzare le comunicazioni per la promozione della compliance e, in particolare, quelle dirette a favorire l'emersione delle basi imponibili ai fini delle imposte dirette e dell'Iva". Per redarre le comunicazioni, Agenzia delle Entrate si avvarrà dei database formati dallo scambio automatico di informazioni a livello nazionale e dei dati ricavati tramite fatturazione elettronica.

L'invio delle lettere dovrà essere effettuato "in modo automatizzato, individuando le posizioni da contattare attraverso meccanismi di selezione sempre più accurati e verificando anche tramite strumenti di data analysis l'efficacia delle azioni finalizzate alla promozione della compliance". Stessa cosa sarà fatta anche in merito ai contributi comunali sugli immobili.

Lo scopo è quello di "garantire ai contribuenti e agli intermediari la conoscibilità delle relative aliquote e, per quanto riguarda l'Imu, anche di altri elementi informativi utili per la determinazione e il versamento del tributo".

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