È scivolato di 24 ore, da oggi a domani, il cda di Alitalia su piano industriale, tagli e risparmi. Si sta ancora lavorando e il momento, a ridosso della chiusura dell'aumento di capitale, è delicato. Molti si chiedono: solo 4 mesi fa, il 3 luglio, l'ad Gabriele Del Torchio presentò in pompa magna il nuovo business plan 2013-2016, che già prevedeva l'arrivo di 355 milioni freschi; come mai, a pochi mesi, si rifà tutto, che cos'è accaduto di così catastrofico? I fatti non sconfessano il lavoro dell'ad, se deve rivedere profondamente il suo disegno? Fonti vicine alla compagnia fanno notare che non si tratta di un nuovo piano, ma di una rielaborazione di quello in corso. Se è così vedremo che fine faranno alcune inziative che erano state indicate come caratteristiche, quali il nuovo brand e la nuova livrea per Air One, i cinque nuovi aerei di lungo raggio, la riconfigurazione degli A330, le nuove destinazioni intercontinentali, il rafforzamento di Linate e una forte partnership con Fiumicino. Anche i numeri: Del Torchio prometteva per il 2014 il mol positivo, l'equilibrio dei conti nel 2015, un ebit positivo del 3,3% nel 2016. L'unica cosa oggi certa è la perdita di un milione al giorno; vedremo che cosa dirà il nuovo piano.
Domani si saprà cosa resta di quel vecchio piano (talmente ambizioso che Air France non lo ha mai digerito) e, soprattutto, che cosa ci sarà di nuovo. Probabili 2.000-2.500 esuberi, tra dipendenti e precari (sui 14mila dipendenti totali), e tagli agli stipendi sopra i 30mila euro (o i 40mila). Lo scopo è, ovviamente, di risparmiare: c'è chi dice 200 milioni, c'è chi dice di più. Ma come mai, a soli quattro mesi, misure così drastiche? Forse era stata sottovalutata la situazione? Oggi tra aumento di capitale e prestito bancario dovrebbero arrivare 500 milioni; il punto è: riusciranno a finanziare un piano che permetta davvero di contrastare le perdite? Questa è la vera scommessa. Al ritmo di un milione di perdite al giorno, i 13 milioni di aumento versati dal presidente Roberto Colaninno - per fare un esempio - dureranno 13 giorni. Per inciso: finora dei 300 milioni di aumento previsti ne sono stati versati 136. Le Figaro ha anticipato ieri che Air France («no comment» dalla compagnia) non parteciperà, e di conseguenza scenderà sotto il 10%.
Ieri Federico Ghizzoni, ad di Unicredit, che con Intesa è impegnata a garantire il buon esito dell'aumento di capitale, ha affermato: «Se Air France si sfila, Alitalia è una compagnia che può interessare altri partner internazionali. L'obiettivo di Unicredit è di garantire l'aumento e poi, a medio termine, dopo un'alleanza stabile, di uscire dal capitale».
Ieri il ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato, è apparso preoccupato: «Se ci saranno degli esuberi, sarà un grosso problema». Per oggi il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha convocato i leader sindacali di Cgil, Cisl e Uil per discutere del caso Alitalia. I sindacati sono ancora in attesa di una convocazione da parte dell'azienda.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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