Economia

"Le assicurazioni resistono anche ai venti della crisi"

Maria Bianca Farina, presidente Ania: "Al lavoro per dare fiducia nel futuro a famiglie e imprese"

"Le assicurazioni resistono anche ai venti della crisi"

Il settore assicurativo è in grado di confrontarsi con qualsiasi tipo di emergenza perché la cultura della gestione del rischio. Dunque, anche in questa fase di crisi legata all'incremento dei prezzi energetici e all'invasione russa dell'Ucraina non vi è necessità di abbandonarsi al pessimismo. È questo il messaggio che ha lanciato l'Insurance Summit «From pandemic to warflation: a key role for the insurance industry» organizzato ieri dall'Ania a Roma. «Questo appuntamento non potrebbe arrivare in un momento più opportuno. Non potrebbe arrivare, soprattutto, in un momento più denso di sfide e - ne sono convinta - di opportunità per chi saprà leggere e interpretare il cambiamento che è di fronte a noi e nel quale siamo immersi», ha detto aprendo i lavori Maria Bianca Farina, presidente Ania, spiegando che per l'industria assicurativa «questa è una sfida che ha bisogno di essere letta e interpretata con attenzione perché le nostre imprese possano rispondere nel migliore dei modi alle aspettative dei clienti, dei risparmiatori, degli investitori e della crescita del nostro Paese nel suo complesso».

Al Forum hanno preso parte, tra gli altri, il presidente Ivass e direttore generale Banklitalia, Luigi Federico Signorini, il commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni, il direttore generale del Tesoro, Alessandro Rivera, il presidente Febaf, Fabio Cerchiai, e il presidente di Assicurazioni Generali, Andrea Sironi.

La resilienza del settore assicurativo è testimoniata anche dalle performance di mercato. Da inizio anno, «tutti i comparti delle Borse europee hanno registrato un ridimensionamento dei valori: per il settore assicurativo la riduzione è stata pari all'8,7%, percentuale sensibilmente inferiore a quella media del listino», ha proseguito Farina.

Ma i momenti di crisi sono quelli in cui si devono individuare le opportunità di crescita, a partire da un'analisi della situazione attuale. «Nei rami Danni la più alta inflazione inizia a manifestarsi nell'aumento dei costi dei sinistri, mentre il processo di adeguamento delle tariffe assicurative è - data la natura del business - più lento e graduale», ha evidenziato la presidente dell'Ania precisando che «nei rami Vita, oltre a una riduzione della domanda, alcuni assicurati potrebbero trovarsi nelle condizioni di liquidare gli investimenti». Rispetto a un anno fa per il settore assicurativo «le incognite si sono moltiplicate», ha chiosato sottolineando che «le ragioni dell'ottimismo debbono ancora prevalere rispetto a quelle della legittima preoccupazione». Secondo Farina «la professionalità, la robustezza patrimoniale, la capacità di allocazione delle risorse in mercati quotati e non quotati nel lungo periodo sono i punti di forza che renderanno l'industria assicurativa sempre più centrale per il benessere e il welfare delle famiglie, lo sviluppo tecnologico e di mercato delle imprese». Le famiglie in Italia ad oggi detengono quasi 1.200 miliardi di euro fermi nei loro depositi bancari un aumento di 130 miliardi rispetto a prima della pandemia. Quanto alle imprese, detengono quasi 450 miliardi liquidi in depositi bancari, anche qui con un aumento di 130 miliardi rispetto a due anni e mezzo fa. «Dobbiamo chiederci cosa possiamo fare per dare a famiglie e imprese la possibilità e la fiducia per destinare parte dei loro risparmi a investimenti di medio-lungo termine, al servizio del Paese», ha rimarcato. In Europa, ha concluso, «non ci saranno vincenti o perdenti; perderemo o sono convinta vinceremo tutti insieme proprio perché più che mai siamo una comunità.

Usciremo dalle incertezze di questi anni difficili solo tutti insieme».

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