Economia

Assocalzaturifici, Siro Badon presidente. Confindustria Moda: nel 2018 fatturato 95,5 miliardi

L'imprenditore succede ad Annarita Pilotti per il quadriennio 2019-2023. L'elezione in occasione della prima assise di Confindustria Moda, la federazione che riunisce le imprese e le associazioni del settore tessile moda e dell'accessorio

Assocalzaturifici, Siro Badon presidente. Confindustria Moda: nel 2018 fatturato 95,5 miliardi

Siro Badon del Calzaturificio De Robert di Saonara (Padova) è in nuovo presidente di Assocalzaturifici per quadriennio 2019-2023. È stato eletto a larghissima maggioranza durante l’assemblea generale dell’associazione che si è riunita nella location della Bocconi in occasione della prima assise di Confindustria Moda, la federazione che riunisce le imprese e le associazioni del settore tessile moda e dell'accessorio. Succede a Annarita Pilotti (calzaturificio Loriblu) prima donna imprenditrice a guidare l’associazione dei calzaturieri, salutata con una lunga ovazione e un video che ha scandito le tappe del suo impegno a livello associativo, istituzionale, a sostegno del made in Italy e alla guida del Micam, l’appuntamento globale del settore che ogni anno tiene due edizioni in Fiera Milano richimando espositori e buyer da tutto il mondo.

Nel suo discorso programmatico Badon ha posto l’accento sull’innovazione, intesa sia come ricerca & sviluppo del prodotto, sia come attenzione alla formazione e sulla necessità che le istituzioni intervengano per renderla effettiva grazie ad agevolazioni fiscali e azioni mirate. La ricerca, in particolare, caratterizzata sia da nuove tecniche produttive sia da creatività e contenuti moda per la realizzazione di nuovi campionari, ha un ruolo strategico per il made in Italy e deve essere soggetto a defiscalizzazione o ad agevolazioni fiscali.
Anche la formazione è strategica per frenare la perdita di professionalità e la mancanza di ricambio generazionale con competenze aggiornate: in questo senso, Assocalzaturifici deve essere propulsore di politiche di trasferimento di specializzazioni tra i territori e rendere sempre più strette le relazioni con Università ed Its. Risorse regionali, richieste anche attraverso una forte azione di lobby a livello nazionale ed europeo, e una maggiore attenzione ai fondi interprofessionali saranno gli strumenti per rendere concreto l’intervento di Assocalzaturifici sul tema delle professionalizzazione del settore.

Il nuovo presidente ha ribadito la volontà di rafforzare la rete di relazioni dell’associazione in Italia con azioni mirate attraverso piani e progetti di ricerca e innovazione, anche nell’ambito della nuova programmazione Ue2021-2027in collaborazione con Cec (Confederazione europea della Calzatura).

Badon hai ricordato come la sostenibilità sia una delle più grandi sfide del futuro vista la crescente sensibilità del consumatore su questo tema, ma anche la necessità per le imprese di risparmiare risorse, ridurre gli sprechi e ottimizzare l’approvvigionamento energetico. Deve essere quindi predisposto un piano strategico, in cui, all’interno di Assocalzaturifici, avranno un ruolo fondamentale Cimac, ricerca e sviluppo e formazione, per contribuire al contenimento dell’impatto ambientale ed incrementare l’economia circolare nel settore moda.
Nell’ambito della certificazione delle produzioni, Badon ha ribadito, in particolare, il ruolo del Cimac come uno degli asset portanti in tema di qualità delle produzioni potenziandolo anche attraverso collaborazioni trasversali nel settore moda per costruire un network ancora più efficace di sinergie e servizi alle imprese.

Siro Badon ha annunciato che le politiche fieristiche e le attività di internazionalizzazione verranno sostenute e potenziate, in collaborazione con Ice, attraverso missioni promozionali e commerciali, scouting sui mercati e programmi di incoming per far conoscere alla clientela internazionale gli assets del nostro calzaturiero: storia, tradizione, saper fare, ma soprattutto saper vivere, il “life style” italiano. Strategia che prevede il sostegno di Assocalzaturifici per promuovere la partecipazione delle aziende associate alle manifestazioni sui diversi mercati esteri.
Fondamentale il ruolo di Micam e il rapporto con Fiera Milano perché la manifestazione è la migliore vetrina nel mondo delle produzioni calzaturiere di piccole-medie e grandi aziende del nostro Paese. Verrà anche istituito un Comitato tecnico-scientifico composto da rappresentanti di Confindustria Moda, esperti del mondo del fashion, influencer, sociologi, analisti dei consumi di settore ed espositori, che interagisca e dialoghi costantemente con la presidenza per rendere sempre più ampia e strategica la partecipazione di aziende e buyer alla manifestazione.

In continuità con l’attività di Assocalzaturifici negli anni scorsi, sarà rafforzato l’impegno e la presenza dell’associazione nei distretti per condividere i problemi degli imprenditori e individuare insieme a loro soluzioni comuni. Al centro l’azione di lobby intorno al valore del made in Italy in sede nazionale, europea e nei distretti calzaturieri con il supporto del Sistema e di Confindustria Moda per potenziare politiche e iniziative comuni per ottenere l’obbligatorietà dell’etichettatura “made in …” e della certificazione d’origine dei prodotti.

IL SISTEMA MODA ITALIANO SECONDO SETTORE INDUSTRIALE

I dati a consuntivo di fatturato delle aziende associate a Confindustria Moda, mostrano nel 2018 una crescita su base annua del +0,7%, salendo a 95,5 miliardi di euro. Anche nell'ultimo anno, si conferma la forte vocazione internazionale delle aziende che hanno generato in complesso un export pari a 63,4 miliardi di euro, in crescita del 2,7% rispetto all'anno precedente (1,64 miliardi in più rispetto). Il 49,6% di tali flussi è assicurato dal tessile-abbigliamento, seguito da calzature e pelletteria rispettivamente con un'incidenza del 15,1% e del 12,9%; l'oreficeria-gioielleria copre il 10,2%, mentre occhialeria e concia risultano entrambe attorno al 6,0%, le pellicce nell'ordine dell'1,0%. L'import segna un incremento su base annua pari al +3,6%, più sostenuto quindi rispetto a quello sperimentato dalle vendite estere, e si avvicina ai 35,3 miliardi. A fronte degli andamenti di export ed import, il saldo commerciale del comparto Tma supera i 28,1 miliardi di euro, guadagnando oltre 424 milioni nei dodici mesi (+1,5%). Il settore si conferma al secondo posto in Italia per avanzo commerciale dopo la meccanica.

Per Claudio Marenzi, presidente di Confindustria Moda, "insieme si compete meglio. Questi risultati lo dimostrano chiaramente. Negli ultimi anni abbiamo lavorato tutti insieme per fare sistema e aiutare industrie diverse, ma con problemi simili. Siamo l'unica filiera completamente integrata a monte e a valle, e abbiamo saputo coniugare un patrimonio di artigianalità e capacità di saper fare con una industria di successo e rappresentativa del nostro paese nel mondo. Abbiamo tante sfide davanti a noi, la formazione, la tutela e il made in, la ricerca di una semplificazione del fisco e una riduzione del costo del lavoro, la liberalizzazione del commercio estero, la sostenibilità.

Riusciremo ad avere successo solo se sapremo affrontarle insieme".

Commenti