In attesa del piano Generali batte le stime Profitti a 680 milioni

Verso l'«Investor day» del 27. Margini al top da 7 anni ma gli analisti si interrogano sui rendimenti futuri

Generali chiude un primo trimestre superiore alle attese del mercato e dà appuntamento al piano industriale del 27 maggio. Un piano «ampio e ambizioso» contraddistinto da «un salto di forte discontinuità» come ha dichiarato Alberto Minali, direttore finanziario del gruppo nel corso della conference cal l seguita alla pubblicazione dei dati. Nel frattempo Piazza Affari promuove il titolo che chiude la seduta in rialzo del 3,8%, rivedendo quota 18 euro. Non abbastanza tuttavia per Gilberto Benetton, (azionista con l'1% circa del capitale) che ieri ha detto di essere «contento della gestione di Mario Greco, ma non del prezzo del titolo». Per poi ammettere che «con i tassi bassi è difficile ottenere la redditività» per i gruppi assicurativi.

E in effetti, nonostante una trimestrale migliore delle attese, sia ai livelli di patrimonializzazione che di redditività, alcuni analisti raffreddano gli entusiasmi di Borsa invitando alla cautela, quanto meno in attesa del piano triennale. Il maggiore punto interrogativo degli esperti è legato alla sostenibilità della crescita degli utili nell'attuale scenario di tassi dove, a parità di altre condizioni, il solo reinvestimento determina un calo del rendimento. Una preoccupazione su cui è intervenuto Minali che ha spiegato come «il livello di minimo garantito medio nelle polizze vita per le Generali sia attorno al 2%, quindi sotto il rendimento corrente degli attivi intorno al 3,5% medio. C'è sempre quindi uno spread molto significativo tra il rendimento che generiamo dagli asset e il minimo garantito». Non solo. Il Leone, come ribadito dal manager, sta cambiando pelle con una nuova produzione sempre più spostata sulle polizze unit linked (hanno raggiunto il 24,5% dell'intera raccolta vita), meno legate alla curva dei tassi e a basso assorbimento del capitale.

Più in dettaglio, tra gennaio e marzo Generali ha registrato una raccolta per 20 miliardi (+8%), un utile operativo di 1,3 miliardi (+6%), il miglior dato degli ultimi 7 anni e un utile netto di 682 milioni (+3,3%). In deciso miglioramento anche i livelli di patrimonializzazione con la solvency I salita al 168% (177% se si comprende la cessione di Bsi) dal 156%. Sui nuovi e più stringenti criteri di solvibilità (la solvency II ) che entreranno in vigore nel 2016, il manager ha dato appuntamento a fine mese, sottolineando come «in questo momento la posizione di capitale di gruppo è più che adeguata». Il solo dato che non ha convinto è stato quello relativo al combined ratio salito al 93,3% da 92,5%, a causa tuttavia dell'incidenza delle tempeste di marzo che hanno pesato per circa 100 milioni.

I dati, con questa

eccezione, si sono rivelati tutti superiori delle stime di Equita (che consiglia hold, obiettivo a 19 euro), Mediobanca (neutrale a 18,5 euro), JP Morgan Cazenove (overweight a 21 euro), Bank of Merrill Lynch (buy a 20 euro).

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