Audi sale in sella alla Ducati "Vogliamo restare italiani"

I tedeschi sono i nuovi proprietari. Accordo con Investindustrial per 860 milioni, debiti inclusi Possibile incarico ai vertici della società per l’ex Fiat De Meo

Audi sale in sella alla Ducati "Vogliamo restare italiani"

Ducati cambia ufficialmente casacca ma non colore. La «rossa» su due ruote diventa tedesca, ma il potente gruppo Audi che ne ha acquistato il 100% ha garantito che l’italianità del marchio non sarà toccata. A vendere sono stati Investindustrial di Andrea Bonomi (70%) e, per il restante 30%, Bs e il fondo pensioni Hospitals dell’Ontario. Per la casa motociclistica di Borgo Panigale, dunque, si profila ora lo stesso iter della Lamborghini (altro pianeta della galassia Audi): produzione in Italia, capitali e know how tedeschi. Il che significa, viste le dimensioni della nuova proprietà (il gruppo Volkswagen) maggiore sviluppo e nuovi progetti di espansione. Nemmeno il tempo di ricevere la nota che ufficializzava l’acquisizione (le parti hanno chiuso sulla cifra di 860 milioni, debiti inclusi) che dal sito di Quattroruote rimbalza l’indiscrezione del possibile arrivo in Emilia, nelle vesti di direttore generale, di Luca De Meo, l’ex manager della Fiat e attuale responsabile marketing del colosso di Wolfsburg. «La voce circola da giorni in Germania», dice una fonte. E di voce, per ora, continua a rimanere, non essendo pervenuta alcuna nota dal quartier generale tedesco. L’ok all’acquisizione della «rossa», un sogno che il presidente Ferdinand Piëch vede finalmente realizzarsi, è giunto ieri al termine dei cda di Audi e Volkswagen. La compagnia tedesca ha spiegato che «l’operazione verrà completata il prima possibile», una volta avuta l’autorizzazione dall’Antitrust. Sia Audi sia Investindustrial si sono dichiarati soddisfatti dell’intesa raggiunta, grazie alla quale Bonomi ha visto ben ripagato l’investimento. «La decisione di Audi - ha commentato il presidente Bonomi - conferma la bontà della strategia di Investindustrial di investire in Italia, patria di molte aziende di valore che, se opportunamente guidate e sostenute, possono diventare brand globali di altissima qualità; Ducati è cresciuta molto sotto la nostra guida, grazie a un intenso turnaround industriale e a una spinta commerciale su nuovi mercati in rapida crescita. Siamo convinti che la società, nelle mani capaci di Audi, continuerà ad avere un futuro estremamente positivo e ricco di soddisfazioni per i clienti e per i lavoratori dell’azienda».
Bonomi, che ha lasciato in eredità ai tedeschi una situazione finanziaria tranquilla rispetto a quando, nel 2006, aveva deciso di scommettere sulla casa emiliana, riconosce infine al management team, guidato da Gabriele Del Torchio, e a tutto il personale qualificato e appassionato di Ducati, un ruolo fondamentale nell’aver trasformato l’azienda in un marchio globale e sviluppato alcuni dei modelli di moto più interessanti attualmente sul mercato. Resta da vedere come ora i tedeschi vorranno proseguire il piano industriale avviato dalla Ducati e quali decisioni prenderanno sul management, a partire dalla conferma o meno dell’amministratore delegato del Torchio.


Positive le prime reazioni: «È una soddisfazione veder riconosciuto il valore del marchio italianio. Ci aspettiamo un forte impulso allo sviluppo dell’azienda», afferma Corrado Capelli, presidente di Confindustria Ancma.

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