Sergio Marchionne, in Serbia per incontrare il presidente Tomislav Nikolic e verificare l'andamento della fabbrica di Kragujevac dove viene sfornata la 500L («la migliore macchina - secondo il top manager - che abbiamo mai fatto»), guarda sempre con preoccupazione al mercato europeo. All'Italia, che in agosto ha segnato un calo delle immatricolazioni del 20% (gruppo Fiat -20,59%), si aggiungono ora i dati per nulla esaltanti delle vendite in Germania (-4,7%) e in Francia (-11,4%). A soffrire nel due Paesi è sempre il marchio Fiat e, soprattutto a Berlino e dintorni, Alfa Romeo. Riscatto tedesco, invece, per Chrysler-Jeep-Dodge e Lancia. A metà mese, comunque, ci saranno i dati ifficiali.
Ma anche in Serbia la crisi colpisce duro e, tra gennaio e luglio, il mercato dell'auto ha perso il 40 per cento. Marchionne, allarmato in particolare per la débâcle italiana e a un mese dalla presentazione del piano industriale aggiornato, comincia a prepare il terreno: «Per assistere a un cambio di rotta del mercato dell'auto - afferma - bisognerà attendere almeno il 2014, in quanto i numeri dei prossimi 18 mesi saranno in peggioramento». È chiaro, quindi, il pessimismo del l'amministratore delegato della Fiat il quale, guardando alla situazione generale, ha aggiunto «di temere che la luce che si vede in fondo al tunnel della crisi sia il faro di un treno». Come a dire che il mercato rischia di essere drammaticamente travolto da un momento all'altro.
Sempre bene, invece, le vendite in Nordamerica (Chrysler +14% il mese scorso) e Canada (+9%), e risultati positivi anche il marchio Fiat al di là dell'Atlantico: +34% e record di consegne per la 500 Cabrio.
Oggi, intanto, al Tribunale di Larino è prevista la prima udienza per il ricorso presentato contro Fiat Powertrain Technology di Termoli dalla Fiom Molise per condotta antisindacale e discriminazione nei confronti dei propri iscritti. Materia del contendere il fatto che l'azienda sta corrispondendo agli iscritti alla Fiom retribuzioni diverse e inferiori a quelle degli altri dipendenti dello stabilimento di Termoli.
Infatti, eseguendo quanto disposto dal giudice Aceto con sentenza del 23 aprile 2012, a partire dalla retribuzione di maggio, Fpt ha applicato a tutti i lavoratori di Termoli iscritti alla Fiom i trattamenti economici previsti dal contratto nazionale metalmeccanico 2008, che prevede però un livello retributivo complessivamente inferiore rispetto al Contratto 2011 Fiat applicato agli altri dipendenti dello stabilimento.
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