Banca Generali, Doris vota Mediobanca

L'ad di Mediolanum: "Una bella operazione". Il gruppo ora punta sui grandi patrimoni

Banca Generali, Doris vota Mediobanca
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Sulla grande arena Inalpi di Torino campeggia una grande stella luminosa. Quella del fondatore, Ennio Doris, scomparso nel 2021. La convention 2025 di Mediolanum è iniziata così, sotto la buona stella e con tanti Perché, il titolo dell'evento che ieri ha riunito nel capoluogo piemontese oltre 5.500 spettatori tra family banker, dipendenti, ospiti istituzionali, partner e analisti finanziari.

L'appuntamento cade nel bel mezzo del risiko bancario e a pochi giorni dall'annuncio dell'Ops che Mediobanca intende lanciare su Banca Generali. L'amministratore delegato di Banca Mediolanum, Massimo Doris, l'ha definita «una bella operazione per Mediobanca, che ha senso dal punto di vista industriale, ammesso che vada a buon fine». Se lo farà, «penso che rimarremo soci anche se saranno ancora di più nostri concorrenti» ha aggiunto, spiegando che l'istituto di Piazzetta Cuccia lo è già diventato quando ha creato CheBanca! e lo sono diventati ancora di più con la trasformazione in Mediobanca Premier. Di certo l'offerta, portata al voto dell'assemblea di Mediobanca del 16 giugno, verrà valutata da due cda ad hoc di Banca Mediolanum e Mediolanum Vita, che detengono insieme il 3,49% dell'istituto guidato da Alberto Nagel. Intanto, Doris ha spiegato di essersi sentito per telefono con il ceo di Piazzetta Cuccia che gli ha «illustrato l'operazione», ma un incontro formale ancora non c'è stato e «per ora non ne ho uno in programma». Nei cda verrà anche valutata l'Ops di Rocca Salimbeni su Mediobanca.

Nel suo intervento, l'erede di Ennio Doris ha ribadito di non temere un'eventuale integrazione fra Mediobanca e Banca Generali. «Quando siamo partiti, nel 1982, eravamo i più piccoli del mercato. E le banche tradizionali c'erano ed erano grandi. Eppure siamo cresciuti e ci siamo evoluti», evidenzia Doris. Per cui, «qualunque sia l'esito di questo risiko, per Mediolanum «non sarà un problema». Doris ha citato anche Donald Trump ricordando che pure lui «ha un capo che deve ascoltare e che può fargli cambiare idea: il mercato».

Durante la convention sono state lanciate molte novità. A cominciare dalla nascita del progetto Grandi Patrimoni, un nuovo ecosistema di servizi di private banking: «Il 2,5% dei nostri clienti cuba oltre 42 miliardi di masse totali e contribuisce ogni anno per oltre un terzo della nostra raccolta netta totale, ma in Italia ci sono oltre 900mila famiglie con patrimoni superiori ai due milioni, 70mila con patrimoni superiori ai 5 milioni e 46mila con patrimoni di oltre 10 milioni. Si tratta di una clientela che richiede interlocutori di fiducia capaci di accompagnarla nel tempo», ha spiegato il direttore commerciale del gruppo, Stefano Volpato.

I vertici di Mediolanum hanno poi annunciato che da questo mese i clienti di Banca Mediolanum potranno prelevare fino a 1.000 euro al giorno (rispetto ai precedenti 200) presso gli Atm evoluti di Euronet, ora estesi a oltre 2.200 punti. A questi si aggiungono 3.800 nuovi Atm di Unicredit, abilitati anche a versamenti di contanti e assegni. Con gli altri accordi già in essere (tra cui quelli con Intesa e Poste), i clienti Mediolanum disporranno di oltre 60.000 sportelli operativi. «È il nostro modo di contrastare la desertificazione bancaria e presidiare il territorio», ha sottolineato il direttore generale Igor Garzesi.

La convention di Mediolanum ha visto sul palco

alcuni ospiti che hanno raccontato la loro esperienza. Come Marc Randolph, cofondatore di Netflix, il commissario tecnico della Nazionale italiana femminile Julio Velasco e il campione olimpico di atletica, Gianmarco Tamberi.

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