La «banca-immobiliare» vuole il 5% del mercato

Positivo il bilancio del primo anno di attività di Intesa e Unicredit. Mutui ad hoc i punti di forza

Cinzia MeoniL'ambito immobiliare è sempre più strategico per le banche italiane, a caccia di nuove strade per mettere a reddito gli sportelli e uscire dalla morsa degli oltre 350 miliardi di crediti deteriorati (di cui 200 miliardi di sofferenze). Sia Unicredit sia Intesa Sanpaolo si sono dotate di apposite reti consulenziali e mutui per soddisfare tutte le necessità dei potenziali clienti, persino di chi non ha ancora trovato la casa dei propri sogni. Per gli istituti di credito si tratta di una strada attraente. Si consideri, ad esempio, che Unicredit ha chiuso il 2015 con 51 miliardi di sofferenze lorde, Intesa con crediti dubbi per oltre 33 miliardi. Dall'altro canto poi, proprio i servizi di consulenza e di intermediazione sono tra i pochi modi per migliorare la redditività delle filiali messa a dura prova dall'home banking. Entro l'estate è attesa una riforma delle esecuzioni forzate che, quanto pare, velocizza le procedure e favorisce l'acquisto degli immobili da parte delle stesse banche che, a loro volta, potranno rivendere. Non è quindi un caso che proprio Unicredit e Intesa stiano rafforzando le proprie strutture su questo fronte. Unicredit Subito Casa, a poco più di un anno dall'avvio, copre l'intero territorio nazionale e conta su 600 promotori immobiliari. Il cliente può contattare i promotori via web o recarsi presso le filiali che rimangono un punto di smistamento delle richieste. L'attività funziona: già nel primo anno di operatività la divisione ha gestito mille transazioni e ora punta a una quota di mercato delle compravendite intermediate pari al 5-6%. Intesa Sanpaolo Casa invece è in fase di sviluppo. L'obiettivo a fine anno è aprire 40 punti dedicati nelle filiali (al momento ne sono attivi 8) e arrivare, anche attraverso nuove assunzioni, a 300 addetti coinvolti rispetto ai 70 attuali.Finora non è ancora scoppiata alcuna guerra sui prezzi: le due realtà applicano alle compravendite le commissioni di mercato, comprese tra il 2-4 per cento. L'obiettivo è offrire al cliente bancario una consulenza a 360 gradi ed erodere quote di un mercato ancora poco sviluppato: l'intermediazione immobiliare nel residenziale vale 1,6 miliardi, ma solo il 50% delle compravendite passa per un intermediario. I due istituti hanno inoltre soluzioni di finanziamento anche per gli indecisi. Con Mutuo Valore Italia Cambio Casa, Unicredit garantisce la possibilità di far fronte all'acquisto di una casa anche in attesa di poter disporre delle risorse rinvenienti dalla vendita di un altro immobile. Il mutuo, a tasso variabile (con un taeg a partire dal 3,4%), prevede un finanziamento anche integrale e fino a un anno e mezzo di rate «piuma» in cui il cliente pagherà solo la quota interessi. Da Intesa rispondono di andare incontro alle necessità di chi deve acquistare casa con un mutuo fino al 100% anche se il cliente non ha ancora concluso la vendita precedente. Fa parte delle caratteristiche di flessibilità della Linea Domus, che permette di personalizzare le modalità di rimborso sulle effettive esigenze dei clienti».

Con Voucher Mutuo, infine, Unicredit si propone di affiancare il cliente già nella ricerca dell'immobile, attraverso il rilascio di una «lettera di concedibilità», valida sei mesi, con cui poter orientare le proprie decisioni d'acquisto.

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