La Banca centrale europea ha lasciato invariati i tassi d'interesse: il tasso principale rimane così al minimo storico dello 0,00%, quello sui depositi bancari a -0,40% e quello di rifinanziamento marginale a 0,25%.
Per quanto riguarda invece gli acquisti di titoli del quantitative easing "abbiamo iniziato ad ampliare gli acquisti mensili nel quadro del Programma di acquisto di attività a 80 miliardi di euro", spiegano dall'Eurotower, aggiungendo: "Ci concentriamo ora sull'attuazione delle misure non convenzionali aggiuntive decise il 10 marzo scorso".
"Il consiglio Bce continua ad aspettarsi che i tassi restino ai livelli attuali, o inferiori, per un periodo lungo e comunque ben oltre l'orizzonte del quantitative easing", ha poi spiegato Mario Draghi, sottolineando come le incertezze economiche globali "persistono", seppure la Bce si aspetti che la ripresa continui. Del resto, ha continuato il presidente dell'istituzione monetaria europea, i dati più recenti confermano "l'attuale accelerazione della crescita del credito, a sostegno della ripresa economica".
Ma da Draghi arriva soprattutto uno schiaffo alla Germania. "Abbiamo un mandato per perseguire la stabilità dei prezzi in tutta l’Eurozona e non per la sola Germania", ha detto il governatore rispondendo a una domanda sulle pesanti critiche di Berlino e in particolare del ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble all’operato dell’Eurotower, "Questo mandato è stabilito dalla legge europea, noi obbediamo alla legge e non ai politici, perché siamo indipendenti".
La risposta della Cancelliera non si è fatta
attendere: "È legittimo che la gente in Germania sostenga il fatto che i tassi di interesse dovrebbero essere molto più alti, ma questo dibattito non deve essere confuso con un'interferenza nella politica indipendente della Bce".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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