Boom del «bio» Carrefour punta al 30% dei ricavi

Marcello Astorri

Carrefour punta sui prodotti biologici. La catena di supermercati e ipermercati francese ha annunciato che entro il 2022 intende fare circa il 30% del suo fatturato in questo comparto. Non è una missione impossibile. Almeno stando ai segnali che il mercato manda da circa dieci anni. Secondo uno studio di Nielsen per Assobio, l'associazione nazionale delle imprese biologiche, tra maggio 2017 e lo stesso mese del 2018 le vendite di prodotti naturali, ottenuti senza l'ausilio di prodotti chimici, è aumentata nella grande distribuzione del 14,5%. Un giro d'affari stimato di oltre 1,5 miliardi di euro solo in Italia. Nei primi mesi del 2018 il trend è da doppia cifra (+10,5%), nonostante un rallentamento che coinvolge tutto il mercato alimentare.

Il podio dei prodotti bio più venduti è composto da uova di gallina, panetti croccanti e marmellate a base di frutta. Non importa se, in media, costano una volta e mezzo i loro omologhi non bio. Più di una famiglia italiana su quattro li acquista almeno una volta la settimana. E l'88% li ha comprati almeno saltuariamente.

Per un sondaggio di Nomisma vengono scelti perché ritenuti più sani e rispettosi dell'ambiente.

Intanto il business cresce anche in Europa, dove ci sono 300mila aziende agricole biologiche. Di cui oltre 64mila in Italia. Se i dati rimangono questi, non sarà solo Carrefour a puntare forte sul biologico.

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