Economia

La Borsa brinda alle nozze Bper-Carige

Modena scatta (+9,15%), Montani: "Forti sinergie". Occhi puntati su Unicredit

La Borsa brinda alle nozze Bper-Carige

Il risiko bancario è protagonista in Piazza Affari dopo la chiusura, lunedì sera, dell'accordo di acquisizione di Carige tra il Fondo interbancario di tutela dei depositi (all'80% dell'istituto genovese) e Bper. La banca di Modena ha sfiorato un rialzo di dieci punti percentuali toccando quota 2,159 euro (+9,15%), mentre Carige si è attestata sui livelli previsti per l'Opa sul flottante (0,8 euro). «Si tratta di una operazione fortemente voluta dopo che abbiamo compreso la potenziale creazione di valore che la combinazione tra le due banche era in grado di generare», ha commentato in una nota Piero Luigi Montani, ad di Bper che, rinviando al piano industriale, ha poi sottolineato: «Sono fermamente convinto che Carige saprà esprimere livelli sempre più soddisfacenti di redditività anche grazie all'apporto delle fabbriche prodotto di Bper».

Le nozze annunciate tra Bper e Carige, sotto la regia della Unipol di Carlo Cimbri (al 18,9% del gruppo modenese), piacciono a sindacati e analisti. «Prendiamo atto con soddisfazione dell'accordo e auspichiamo che il percorso verso il closing, previsto per il 30 di giugno, proceda il più velocemente possibile», commenta il coordinamento della Fabi nel gruppo. Equita evidenzia poi «il razionale industriale» dell'operazione che permetterà alla banca di Modena di raggiungere il 10% del mercato in termini di filiali, mentre Kepler Cheuvreux si attende 225 milioni di sinergie a regime e guarda già a un eventuale coinvolgimento di Popolare Sondrio (+3,5%).

Rallenta invece la febbre di consolidamento su Piazza Gae Aulenti, dopo le indiscrezioni che hanno infiammato il week end e che vedevano Unicredit (in rialzo del 2,1% a 15,34 euro) prossima a lanciare un'Opa su Banco Bpm (+2,89% a 3,63 euro). Il cda della banca guidata da Andrea Orcel riunitosi ieri non ha toccato il tema, ma ha dato il via libera al bilancio 2021 e ha convocato l'assemblea degli azionisti l'8 aprile. «La sensazione è che si temporeggi in attesa che si sblocchi lo stallo su Mps tra Roma, Bruxelles e Francoforte», nota una fonte. «Se la Bce dovesse concedere al Tesoro un'ampia proroga per l'uscita da Mps, l'ipotesi Unicredit-Banco Bpm potrebbe riprendere quota», aggiunge. Una soluzione che permetterebbe a Orcel di accorciare le distanze da Intesa.

Quanto a Mps, secondo Bloomberg potrebbe puntare a un aumento da 3,5 miliardi nell'ambito di un riesame dei costi necessari per rafforzarsi (il Mef controlla il 64%).

Nella notte Mps ha però smentito: «Si tratta di indiscrezioni che non trovano alcun fondamento in iniziative avviate dalla banca».

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