La Borsa gela l'aumento Saipem

Il cda fissa il prezzo a 0,36 euro. Ma per gli analisti la società resta cara e l'azione perde il 20%

SoFia FraschiniNonostante i prezzi stracciati, Saipem resta cara rispetto ai competitor. E diversi analisti sono prudenti sull'opportunità di aderire all'aumento di capitale da 3,5 miliardi che partirà lunedì e che ieri ha ottenuto il nulla osta della Consob. L'operazione, propedeutica al riassetto del gruppo, prevede comunque un forte sconto: il valore è stato fissato inizialmente a 0,362 euro, per uno saldo del 37% sul Terp (prezzo teorico ex diritto) delle azioni ordinarie calcolato in base al prezzo ufficiale di chiusura di giovedì (5,26 euro). L'aumento avrà luogo attraverso l'emissione di 9,66 miliardi di nuove azioni da offrire in opzione nel rapporto di 22 nuove azioni ogni titolo Saipem e sarà estremamente diluitivo. Tanto che Consob monitorerà «attentamente» l'andamento delle azioni in Borsa durante la ricapitalizzazione e in particolare «il rispetto delle misure in tema di vendite allo scoperto e dell'obbligo di consegna dei titoli in sede di liquidazione». L'obiettivo è quello di minimizzare il rischio che durante il periodo di offerta in opzione si verifichino anomalie di prezzo, una sopravvalutazione del prezzo di mercato delle azioni rispetto al loro valore teorico. Ma perché alcuni analisti consiglierebbero di non aderire? «Anche dopo l'aumento spiega un esperto di settore Saipem resterà cara rispetto ai competitor (Technip, Subsea7, Seadrill) e l'outlook sul gruppo non sarà cambiato in quanto, per una svolta, servirebbe una forte ripresa degli ordini e dei margini che è legata a doppio filo con una strutturale risalita dei prezzi del petrolio». Sulla stessa linea anche Bernstein secondo cui «è meglio non partecipare perché l'aumento non incrementerà la potenza di fuoco dell'azienda; inoltre la ricapitalizzazione rende il titolo caro visto che l'operazione non va a modificare il multiplo enterprise value/ebitda che resta pari a 6,3. E infine l'azienda resta non equipaggiata per gestire la recessione nel segmento oil service». Il prezzo teorico ex-opzione sulla base della chiusura di giovedì risultava pari a 0,57 euro, con il diritto a 4,71 euro. Valore sotto il quale è sceso ieri il titolo, che in Borsa è sprofondato del 20,5% a 4,2 euro tra volumi record: 27,59 miliardi, nove volte la media degli ultimi 30 giorni. Va sottolineato però che in serata Borsa ha rettificato il prezzo e lunedì il diritto sarà a 3,674 euro. «Date le caratteristiche fortemente diluitive dell'operazione ci attendiamo» che nel corso dell'offerta «i diritti quotino a sconto rispetto alla parità teorica», prevedono gli analisti di Icbp. L'aumento è comunque dall'impegno dal consorzio di garanzia e da Eni.

In base alla propria quota - 30% - l'esborso per il Cane a sei zampe sarà appena sopra il miliardo. La società ha però definito ieri anche il passaggio del 12,4% di Saipem al Fondo strategico italiano (Cdp) a un prezzo di 8,3 euro incassando 463 milioni.

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