Economia

Borsa italiana: vaso di coccio tra vasi di ferro

Domande e risposte sulla mancata crescita dei prezzi del nostro “mercatino” azionario italiano

Borsa italiana: vaso di coccio tra vasi di ferro

Inizio sinceramente a pormi dei problemi relativamente alla crescita dei prezzi dei mercati azionari internazionali e negli USA in primis. E inizio parallelamente a pormi dei problemi relativamente alla mancata crescita dei prezzi del nostro “mercatino” azionario italiano. Intendiamoci, ci sono delle opportunità su Borsa Italiana e qui di seguito ne indicheremo qualcuna ma francamente se proprio dobbiamo andare sul brutale vedo un Ftse All Share che mostra barrette di secondo piano, con volumi asfittici e momentum zero, quasi che salisse per simpatia verso la Borsa americana. Non vedo acquirenti convinti, vedo una serie storica di prezzi senza colore e senza significato. Questa crisi di governo cade in un momento fatale della storia del nostro Paese e ricordo a tutti che i caduti nella prima guerra mondiale sono stati 800.000 mentre i caduti nella seconda guerra mondiale sono stati 450.000 e noi finora abbiamo 70.000 “caduti” ma tenendo conto che la pandemia è iniziata a novembre 2019 alcuni statistici consigliano di moltiplicare per 2 ovvero stiamo parlando di 140.000 “caduti”. Il primo impatto è che i rendimenti dei titoli di Stato italiani sembrano avere trovato un fondo e mostro un grafico che è eloquente di per sé e lo è tanto più quanto il precedente minimo è allo stesso livello di questo e anche in quella situazione poi i rendimenti hanno preso a risalire.

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A livello internazionale ormai da mesi le case di investimento pubblicano grafici che mostrano come il momentum delle azioni Nasdaq sia fortissimo e come le quotazioni delle azioni siano ormai in odore di “bolla” finanziaria. Quando si parla di “Bolla finanziaria” per gli investitori ovviamente per un dramma ma per noi trader significa “regalano i soldi” perché è come il gioco del cerino, chi lo tiene in mano alla fine si brucia (l’investitore). Gli altri (i trader) sono scappati prima. Per questo è davvero molto importante ora ragionare su cosa sia speculazione di Borsa e cosa sia investimento. L’investimento lo fai con i prezzi bassi, la speculazione la fai con i prezzi sui massimi. Ma se sei investitore e ti vuoi fare speculatore o viceversa finisci dritto al camposanto. Un indicatore di questa follia borsistica è il rapporto “call / put” usa che sta raggiungendo livelli paragonabili al 2001 e diciamo che non ci ha portato molto bene in quella occasione…

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Che fare quindi concretamente ? Sicuramente cavalcare la bolla con la consapevolezza che mi pare stiamo entrando nel gioco del cerino e quindi se sei speculatore devi sapere che l’ultimo giro di walzer di un mercato in bolla lo fai in perdita del 10 – 15%. Se non accetti questa perdita del 10 – 15% allora sappi che poi lo prendi nei denti tra il 50 % e l’ 80% a seconda dei titoli e del mercato e sei out per qualche anno. Con questa consapevolezza si può continuare a fare un giro dopo l’altro sulle azioni. E ne segnaliamo qualcuna in Italia: BEGHELLI: il primo giro lo abbiamo perso ma ora con questa lateralizzazione e con la barra di venerdì si può provare a cavalcarlo di nuovo a patto che rompa i massimi della scorsa settimana.

Significativi i volumi di venerdì che indicano come non abbiano ancora smesso di comprare.

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