Chi sarà il Moncler del 2014? Mai momento è stato più favorevole per il lusso in Borsa, occasione d'oro per i marchi del made in Italy, anche se forse bisognerà attendere un po' di più per rivedere una griffe in Piazza Affari: ma gli occhi sono già puntati su Versace, in cerca di un socio per accelerare la crescita, avendo come punto di approdo la quotazione tra due o tre anni. Nella short-list per l'acquisizione del 20% del capitale della Medusa ci sarebbero, secondo fonti vicine all'operazione, tre fondi stranieri, l'inglese Blackstone e gli statunitensi Investcorp e Ccmp. Ai marchi di lusso servono risorse per finanziare la costosa espansione dei punti vendita all'estero, principale fonte dei ricavi, che nel 2014 dovrebbero proseguire la crescita proprio grazie ai mercati emergenti, Cina su tutti: è cinese un acquirente di beni di lusso su quattro, scrive Credit Suisse.
Da qui, la ricerca di partner finanziari: lo sta facendo un marchio in crescita come Harmont&Blaine - italianissimo nonostante il nome - che entro il primo trimestre conta di scegliere un nuovo socio che lo sostenga nel suo ambizioso progetto; passare da 70 a 180-200 milioni di fatturato nei prossimi tre anni, per poi quotarsi. Certo, non sarà facile rivedere a Piazza Affari un exploit come quello della griffe dei piumini, che dall'esordio record del 6 dicembre non ha smentito le promesse. A meno che non si realizzi il «sogno impossibile» dei banchieri d'affari: la quotazione di Giorgio Armani, l'unica maison ad aver superato nel 2012 i due miliardi di fatturato, dove la barra stilistica e finanziaria è ancora saldamente nelle mani del fondatore.
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