Nemmeno il tempo di brindare al verdetto della Bce che ha garantito la solvibilità, requisito indispensabile per chiedere al ricapitalizzazione precauzionale, che per la Pop Vicenza e Veneto Banca arriva una nuova doccia fredda.
Sul Monte dei Paschi «siamo abbastanza avanti», sulle banche venete «meno», ha infatti detto ieri il Commissario alla Concorrenza, Margrethe Vestager sottolineando che «Mps è grande, le venete rappresentano meno del 2% del mercato, quindi le circostanze sono molto diverse» e non può arrivare una soluzione unica per tutte. Quanto all'intervento dello Stato «ci sono condizioni da rispettare: le banche devono essere solvibili, il capitale pubblico non può coprire perdite e si deve applicare il burden sharing per contribuire al capitale». Dunque la strada per iniettare denaro pubblico nelle banche «è abbastanza stretta», ha ammesso il Commissario. Che però ieri ha addossato una parte della responsabilità al nostro Paese: «Da parte italiana - ha spiegato la commissaria - sono ancora sono in corso le considerazioni su come queste banche dovranno andare avanti».
Nessun riferimento diretto al Tesoro o a Bankitalia ma tempo qualche ora e dal ministero dell'Economia - che evidentemente si è
sentito chiamato in causa - è arrivata la precisazione: «Tra le istituzioni italiane e le autorità europee lo scambio di informazioni sia su Mps sia sulle banche venete avviene ormai su base quotidiana e in modo continuativo».
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