C'è il via libera: Alibaba diventa anche banca

C'è il via libera: Alibaba diventa anche banca

Alibaba senza freni. A una decina di giorni dal debutto dei record a Wall Street (con una raccolta di quasi 22 miliardi di dollari), il più grande mercato digitale al mondo intensifica lo shopping e progetta di rafforzarsi nel ramo finanziario, una mossa inevitabilmente strategica in vista di ulteriori espansioni. Ieri, infatti, è stato dato un annuncio a lungo atteso: l'autorizzazione alla costituzione di una banca privata di cui il colosso cinese dell' e-commerce (tramite la controllata Zhejinang ant small and micro financial services group) sarà azionista di riferimento con il 30% del capitale. La società, fondata da Jack Ma, ha ricevuto infatti il via libera al progetto da parte della China Banking Regulator Commission (Cbrc) e ora avrà sei mesi di tempo per realizzarlo. Quella finanziaria è una direzione cruciale per Alibaba che, in questo modo, potrà avere un maggior controllo sui numerosi servizi offerti, compresi quelli relativi al risparmio gestito (come Yu'ebao, fondo di investimento sottoscritto da oltre 100 milioni di clienti per una raccolta complessiva di 74 miliardi di euro) e ai sistemi di pagamento online (Alipay), e offrirne di nuovi. Secondo quanto riportato dalle agenzie cinesi, Mybank sarà una banca commerciale online focalizzata sulle piccole e micro imprese (con prestiti non oltre i 5 milioni di yuan) e di fatto disegnata sul modello di Webank, banca privata controllata da Tencent (gruppo Internet rivale della stessa Alibaba) e autorizzata lo scorso luglio. Il via libera ad Alibaba si inserisce nella riforma del settore bancario cinese varato lo scorso novembre e che prevede una maggiore apertura ai privati (attualmente ci sono solo due banche private nel Paese, Minsheng Bank, fondata nel 1996, e Ping An Bank) a sostegno dei finanziamenti alle micro imprese. Alibaba, che ieri in Borsa ha fatto segnare un -1,8%, può contare anche su altri record. Grazie a quanto fatto incassare a uno dei suoi principali azionisti, i giapponesi di Softbank, potrebbe permettere a questi ultimi di acquistare la società di film di animazione DreamWorks

Softbank, che negli Usa già controlla il colosso delle tlc Sprint, ha offerto 3,4

miliardi di dollari per acquistare lo studio californiano fondato da Steven Spielberg nel 1994. L'accordo permette a Softbank di aggiudicarsi contenuti per le sue rete di tlc. Dreamworks, ieri, è salita in Borsa del 17%.

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