Faccio fatica a scrivere questo articolo perché la situazione è una di quelle davvero topiche e sbagliare ora significa avere conseguenze per mesi. Questa è una risposta a quei lettori che mi hanno chiesto dove ero andato a finire negli ultimi giorni. Purtroppo non ero in settimana bianca perché non so sciare ma ero sempre lì dietro il computer a scrutare i mercati. La prudenza con cui piazziamo ordini di acquisto, soprattutto in maniera breakout, da diversi giorni a questa parte la dice lunga.
Vi ricordate quando scrivevo che prima di cambiare idea sui grafici devi vedere il quadro macro che si modifica? Beh inutile negare che il quadro macro è in movimento e il movimento è profondo e pesante. Il primo movimento è quello dello spread BTP Bund che vi posto di seguito:
Iniziamo con il notare che siamo in un movimento di bottom up (linea verde) con un conteggio di 13 sul grafico settimanale ultimato e che finora i 13 hanno portato ad una inversione del mercato 3 volte su 4 (la terza volta si è trattato della prosecuzione del trend in maniera esplosiva nelle più classiche figure del Sequential).
L’incremento dei beni energetici ovviamente mette un’alea sulla espansione in corso e promette che l’inflazione non sarà una passeggiata e questo fa risvegliare il nostro atavico problema del debito coniugato con una bassa produttività del lavoro e una inefficienza dell’amministrazione statale che non ha pari. Non capisco come qualcuno si stupisca ancora che non sono dati ristori agli imprenditori colpiti dalla pandemia e dall’incremento dei prezzi dell’energia: di sera mi addormento davanti a “televirus” dalle 20.30 alle 21.30 e tutti gli imprenditori protestano senza capire che i soldi se li sono “arrubati” tutti come si suol dire in latino … e non essendovi più non possono essere stanziati. Quando vedo queste immagini, oltre alla solidarietà spirituale che si ha con tutte le persone in difficoltà, mi chiedo anche se questi signori sono ancora convinti che un giorno pagheranno loro la pensione o li cureranno quando saranno malati. E mi stupisco come la psicologia umana sia affascinante perché vede i problemi vicini ma non quelli lontani tendendo a rinviarli al futuro. Se non hai diritto alla salute nella fase più critica della tua vita, se ti hanno mangiato già la pensione, se ti condannano a lavorare fino a 70 anni e via andare che senso ha lamentarsi di quello che accade oggi quando sai che domani sarai morto comunque ? Ci accorgiamo solo ora che non abbiamo politica estera, politica industriale, politica della sicurezza da quasi 40 anni a questa parte? Dove sono vissuti fino a ieri?
Se guardiamo il grafico dei rendimenti del bund vediamo come essi abbiano rotto una trendline ribassista sul mensile. Non vorrei essere catastrofista visto che il punto di non ritorno è il superamento di 0.75 di rendimento (e siamo ancora lontani) ma diciamo che l’aria del grafico non è delle più salutari.
Ma c’è un altro indicatore che guardo da sempre che ha dato un segnale allarmante: per la prima volta dal 2009 ad oggi la forza relativa dell’indice settoriale bancario del Ftse versus il Ftse All share ha superato di slancio un massimo relativo come a significare che ha cambiato direzione. Le banche vanno al rialzo più del resto del mercato perché si intravvede la fine del periodo ormai ultra-decennale in cui le banche per sopravvivere vi vendevano polizze assicurative piuttosto che fare prestiti. L’era dei tassi positivi sta tornando.
Ovviamente se fossi un principiante dei mercati guarderei il mio bel grafico del Ftse All Share e noterei il bel triangolo simmetrico in costruzione: finché regge il supporto regge il mercato e l’Orso può aspettare.
Purtroppo o per fortuna l’analisi tecnica è molto efficace quando si hanno modificazioni del quadro macro generale e questa è una di quelle.
La mia posizione è che l’inflazione è una variabile indipendente ormai: non credo molto alle previsioni che tornerà tutto come prima, i mercati azionari si stanno aggiustando per una inflazione positiva e tassi non più abnormali come negli ultimi anni. Il rialzo non è finito qui, molto probabilmente i supporti reggeranno ancora per mesi e finiremo a dicembre 2022 ad un prezzo di indici azionari superiori a quelli attuali. Però non è più come prima, non si spara più sulla Croce rossa. L’economia vola, questa è la ragione per cui i prezzi salgono e a questi si aggiunge la manina di Putin e per quanto riguarda l’Italia la mancanza secolare di una politica estera e di una politica energetica (oltre che industriale, della difesa, etc. etc.). Segue il grafico delle vendite al dettaglio in Italia:
Mentre per gli Usa è illuminante il grafico che segue che mostra come il commercio al dettaglio stia volando in termini di vendite perché nessuno si lamenta di vendere poco:
Quello che semplicemente sta succedendo è che gli eccessi di
euforia del post bolla si stanno riducendo come il grafico del leggendario credit conditions index: dobbiamo semplicemente rassegnarci a tornare nel mondo normale fatto di tassi di interesse positivi e un po’ di inflazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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