Camfin, passa il piano di Tronchetti

È durato meno di tre anni il matrimonio tra la famiglia di imprenditori genovesi Malacalza e la galassia che fa capo a Marco Tronchetti Provera. Il divorzio, anche se nessuna delle parti lo dice ufficialmente, si è consumato definitivamente ieri, nel corso del cda di Camfin, la holding a monte di Pirelli. Convocato per approvare i conti semestrali e aggiornare il board sulla situazione di Prelios (ex Pirelli Re), il consiglio ha confermato la delibera dello scorso 10 agosto che prevede l'emissione di un prestito obbligazionario convertibile in azioni Pirelli non vincolate al patto di sindacato. L'atto, in pratica, che aveva scatenato la ferma opposizione dei Malacalza (anche ieri la famiglia si è espressa contro, mentre si è astenuta sul bilancio Camfin), propensi invece all'aumento di capitale per far fronte al problema dell'indebitamento. Gli altri dodici membri del consiglio, tra cui lo stesso presidente Tronchetti Provera con i figli Giovanni e Giada, assieme a Luigi Tronchetti Provera, hanno votato compatti.
A questo punto il patto di Tronchetti Provera con Malacalza (Gpi, a cui fa capo il 42% di Camfin è controllata al 57% dal numero uno della Bicocca e al 31% dalla famiglia genovese), in scadenza il prossimo luglio, è destinato a venir meno con la disdetta entro il 20 gennaio del prossimo anno.
Camfin, intanto, prosegue per la sua strada: ieri il cda ha deliberato, «a larga maggioranza», di attribuire al presidente Tronchetti Provera l'incarico di proseguire con l'operazione del bond convertibile attraverso cui rifinanziare debiti per 137 milioni in scadenza a dicembre, su un totale di 400 milioni di euro.
Un segnale della volontà dei Malacalza di non arretrare dalla posizione assunta, era arrivato martedì scorso quando Davide, consigliere di Prelios, aveva votato contro la semestrale della società immobiliare, unico «no» tra gli esponenti del board.
E a proposito di Prelios ieri il cda di di Camfin ha «manifestato il proprio favore rispetto a operazioni che perseguano la stabilità patrimoniale e finanziaria, e lo sviluppo delle attività, nonché consentano l'accrescimento del valore della partecipazione». Il board ha quindi dato la «disponibilità anche a prestare il proprio sostegno a soluzioni che comportino interventi di natura finanziaria ispirate alle predette finalità», confermando un ruolo attivo al prossimo aumento di capitale.
Positivi, infine, i conti di Camfin che hanno beneficiato della semestrale record di Pirelli. Il risultato netto consolidato è stato positivo per 38 milioni di euro, a fronte dei precedenti 25,2 milioni, e ha beneficiato dei proventi da partecipazioni per 49,3 milioni di euro rispetto ai precedenti 36,3 milioni. Un balzo riconducibile principalmente a Pirelli, dato che da quest'ultima ha incassato 55,8 milioni di euro, contro i precedenti 42 milioni, che hanno compensato l'impatto di Prelios, negativo per 5,4 milioni.

Vista la distanza tra le parti (Malacalza e Tronchetti Provera) nonostante i tentativi di ricucitura dei giorni scorsi, l'iter prevede ora il via a una procedura di consultazione che potrà durare anche un anno per la scissione della «cassaforte» Gpi.
Da vedere la reazione, oggi, di Piazza Affari. Ieri il titolo della Bicocca ha guadagnato lo 0,4%, Camfin lo 0,6%. Giù Prelios (-9,3%) per le prese di beneficio dopo due sedute di rally.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica