Economia

Stop al canone Rai in bolletta: tutti i nodi su come pagarlo

Il pagamento del canone rientra negli oneri impropri che per l'Ue non dovrebbero trovarsi nella bolletta elettrica. Italia Viva: "La riforma va ripensata"

Stop al canone Rai in bolletta: tutti i nodi su come pagarlo

Fa discutere la possibile eliminazione del canone Rai dalla bolletta elettrica. Come scritto ieri, questo giovedì il Consiglio dei ministri si riunirà per parlare del disegno di legge sulla concorrenza, e fra gli impegni presi con Bruxelles nel Pnrr c'è anche quello di eliminare l'obbligo di imporre alle compagnie elettriche di raccogliere tramite le bollette "somme che non sono direttamente correlate con l’energia". Fra queste, dunque, anche il canone.

Le ipotesi al vaglio

Come procedere, dunque? Attualmente, dopo la riforma di Matteo Renzi datata 2015 e finalizzata a contrasfare l'evasione dell'imposta, gli italiani sono costretti a pagare la tassa per la tv pubblica insieme all'energia elettrica. Un onere di 90 euro (9 euro al mese per 10 mesi). Il governo, tuttavia, potrebbe decidere di non agire subito, dato che sarà prima necessario valutare delle nuove possibilità di riscossione: l'imposta, attualmente, porta nelle casse dello Stato circa 1,7 miliardi. Non sono dunque ancora chiari i tempi, tuttavia l'intenzione di una modifica pare proprio esserci. Rimane però la questione sulla modalità di riscossione.

C'è chi parla di un ritorno al vecchio sistema utilizzato prima della riforma di Renzi, tuttavia, in questo caso, tornerebbe la questione evasione dell'imposta. Più probabile, invece, l'introduzione di un nuovo sistema, che però deve ancora essere messo a punto dal governo. La norma potrebbe essere contenuta nel ddl concorrenza, rimandato ad agosto o a dopo la pausa estiva, oppure all'interno della prossima manovra finanziaria. In ogni caso la riforma non influirebbe sui pagamenti dell'anno 2021, nel corso del quale i contribuenti continueranno a trovare l'imposta inserita nella bolletta elettrica. Le eventuali novità arriverebbero a partire dal 2022.

Le reazioni

A parlare per prima è stata UsigRai, l'Unione sindacale giornalisti Rai. "La discussione sul canone in bolletta dimostra che non esiste futuro per la Rai se non si risolve la questione della certezza delle risorse", ha dichiarato l'associazione in un comunicato ufficiale, ricordando che attualmente "pendono ancora davanti al consiglio di Stato ben 3 ricorsi sul taglio di 150 milioni imposto nel 2014". "Ci auguriamo che il tema della certezza delle risorse venga assunto come priorità dal nuovo vertice della Rai. Perché altrimenti i disastri di questi anni su questo tema rischiamo che vengano pagati dalle lavoratrici e dai lavoratori", ha aggiunto UsigRai.

Nelle ultime ore è arrivata anche la risposta di Italia Viva, partito guidato dal promotore della riforma. "È urgente che il Governo si occupi del canone Rai, a seguito della richiesta della Ue di toglierlo dalle bollette elettriche nell'ambito dell'applicazione del Pnrr", ha affermato Michele Anzaldi, rappresentante di Iv e segretario della commissione di Vigilanza Rai. "Se la norma non può entrare nella Riforma della Concorrenza, entri in un altro provvedimento, ma la riflessione va fatta al più presto, a maggior ragione dopo il pessimo spettacolo che la Rai sta dando sulle Olimpiadi, con il gravissimo errore commesso dai vertici gialloverdi Salini-Foa di non aver preso i diritti per lo streaming".

"Il canone in bolletta fu una riforma coraggiosa che il Governo Renzi mise in campo per eliminare l'evasione, mentre alla Rai veniva garantita una cifra fissa di introiti", ha continuato Anzaldi, come riportato da AdnKronos. "Dopo quello che abbiamo visto in questi anni, però, con la moltiplicazione degli sprechi, delle poltrone e dei disservizi, quella riforma va ripensata. A maggior ragione dopo la decisione del Governo Conte di regalare altri 85 milioni alla Rai, senza avere in cambio alcun impegno preciso su come questi soldi sarebbero stati spesi e su quali risparmi sarebbero stati fatti".

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