Economia

Carburanti, taglio di 30 centesimi al litro fino al 2 agosto. Ma i prezzi non scendono: ecco perché

I prezzi della benzina, del diesel e del gpl e metano per autotrazioni saranno calmierati fino al prossimo 2 agosto. I prezzi però restano alti

Carburanti, taglio di 30 centesimi al litro fino al 2 agosto. Ma i prezzi non scendono: ecco perché

Il ministro dell’Economia e delle Fiinanze, Daniele Franco, e il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, hanno firmato il decreto interministeriale con cui viene prorogato fino al 2 agosto lo sconto di 30 centesimi sul prezzo dei carburanti, così come si legge in un comunicato congiunto. Una proroga di oltre tre settimane, considerando che le attuali misure erano previste fino all’8 luglio prossimo.

Nonostante i tagli alle accise il prezzo alla colonnina rimane alto rischiando così di annientare gli sforzi fatti dal governo, che ormai si occupa della questione carburanti dallo scorso mese di marzo, quando la verde era arrivata a 2,184 euro al litro.

Perché il prezzo è alto

Le parole chiave sono tre: produzione, conflitto e Covid-19. I paesi Opec+ non aumentano la produzione di greggio o lo fanno in modo insufficiente fino a generare un’impennata dei prezzi.

Il conflitto in Ucraina e l’embargo posto dall’Ue al petrolio russo per spezzare la catena di finanziamento di Mosca gioca il suo ruolo. La Russia è tra i maggiori produttori di petrolio al mondo ed è, in tempi di distensione, tra i principali partner europei.

Nel frattempo, e questi fatti si incatenano uno all’altro, la fine del lockdown di Shanghai ha dato un’ulteriore scossa alla crescita della domanda di greggio. Shanghai è un polo commerciale mondiale e la ripresa delle attività produttive gioca un ruolo in termini di consumi di carburanti.

Il futuro prossimo

Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale dell’energia (Aie), è del parere che l’Europa dovrà confrontarsi con un’estate caratterizzata dalle difficoltà di approvvigionamento: non dipende soltanto dal greggio, ma anche dai prodotti raffinati.

Croazia e Slovenia hanno imposto un tetto al prezzo della benzina e questo è un tipo di ragionamento che va a contrapporsi a un’altra realtà, ovvero quella secondo cui il prezzo dei carburanti in Italia non è il più alto in Europa.

In Spagna, in Svizzera, in Francia e in Olanda i prezzi sono più alti e questo suggerisce che la corsa ai rincari non sia finita.

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