Caro carburante, il piano per tagliare i costi: cosa succederà ad agosto

Nicola Pedde, direttore dell’Istitute for global studies, è convinto che il prezzo del petrolio non risalirà in modo sconvolgente, a meno di imprevisti catastrofici legati alla guerra in Ucraina

Caro carburante, il piano per tagliare i costi: cosa succederà ad agosto

Il prezzo di benzina e diesel continua a scendere, ma rimane vicino ai 2 euro al litro in modalità self service e oltre questa soglia per il servito. La discesa è dovuta al calo del Brent sul mercato americano, che rimane comunque attorno ai 100 dollari al barile, trascinando in basso il valore sui mercati europei.

A questo si sommano i tagli della scorsa settimana sui prezzi raccomandati, che fanno pensare a una certa stabilizzazione del mercato. A essere convinto che il prezzo del petrolio non risalirà in modo sconvolgente, a meno di imprevisti catastrofici legati alla guerra in Ucraina, è Nicola Pedde, direttore dell’Istitute for global studies.

Secondo l’esperto nelle prossime settimane si vedranno ulteriori cali, ma questo non basta a convincere Lega e Movimento 5 Stelle, che premono sul governo per continuare e rafforzare l’intervento sul taglio delle accise che gravano sui carburanti.

Il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani ha promesso che la riduzione di 30 centesimi (tra accise e Iva) verrà prorogata dopo la scadenza del 2 agosto, ma l’ex alleanza gialloverde punta ad arrivare a 50 centesimi. Per farlo bisogna raddoppiare l’attuale dotazione di un miliardo di euro al mese.

Il M5s propone di fare pressioni sugli operatori, oltre che ricavare risorse dall’extragettito dell’Iva o da un ampliamento della tassa sugli extraprofitti alle società di raffinazione o importazione del petrolio.

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