Economia

Occhio al nuovo catasto: cosa cambia (e chi rischia)

La rivoluzione riguarda le dichiarazioni digitalizzate sia per le volture che per i beni ereditati per rendere più facili gli adempimenti del contribuente sfruttando le banche dati: ecco cosa cambia

Occhio al nuovo catasto: cosa cambia (e chi rischia)

Il fisco si digitalizza sempre di più: oltre alla dichiarazione precompilata per l'Iva che partirà dal 1° luglio, la grossa novità di fine 2021 riguarda un servizio web che mette a disposizone una precompilata sulla voltura catastale che darà la possibilità ai cittadini di avere accesso alla banca dati del catasto.

Il digitale che avanza

Il nome è indimenticabile, "Voltura 2.0" per restare al passo di un mondo sempre più informatizzato: come riporta il sito dell'Agenzia delle Entrate, Il nuovo software utilizza servizi interattivi che consentono l’interrogazione, in tempo reale, delle informazioni presenti nei database catastali e ipotecari, nonché in Anagrafe Tributaria, utili per la predisposizione del documento di aggiornamento, il controllo dei dati in fase di compilazione e la sua trasmissione telematica. Insomma, con semplice clic si potrà cambiare destinazione d'uso, segnalare una modifica nell'appartamento o indicare l'apertura di un porta il rimanendo comodamente davanti al proprio pc ed evitando le file all'Agenzia.

Altre novità 2.0

Per tutti i cittadini la novità arriverà entro il 2022 mentre per i professionisti, notai in testa, si sperimenterà a partire già da luglio. Ma non è tutto, perché l'altro novità riguarda la dichiarazione di successione che sarà anch'essa precompilata: inserendo il codice fiscale della persona scomparsa si avvierà tutta una serie di dati in possesso del Fisco. "Sono innovazioni che entreranno nella nostra quotidianità segnando un percorso che non potrà più essere ripensato", ha spiegato al Messaggero Ernesto Maria Ruffini, direttore dell'Agenzia delle Entrate, ideatore delle precompilate e promotore dellad digitalizzazione del nostro apparato fiscale. Il percorso che il fisco ha in mente è quello di rendere molto semplice il pagamento delle tasse eliminando una serie di passaggi burocratici che snelliscono la procedura. Recentemente (clicca qui) ci siamo occupati di un meccanismo già in funzione dal 1° febbraio: si tratta del Sit, acronimo di Sistema Integrato del Territorio, un software di altissima tecnologia in grado di mappare in tempo reale le unità immobiliari presenti sul territorio nazionale. Come riportato da Il Sole 24 ore, l'introduzione della nuova tecnologia è stata prevista dal provvedimento del 26 gennaio 2021 n. 20143 volto a stabilire nuove regole in merito alla consultazione di atti ed elaborati catastali. Questo software di ultima generazione, di fatto, permette alla Pubblica amministrazione di raccogliere e visionare ogni atto ed elaborato registrato nel nostro sistema informativo fiscale: un pieno accesso alla base dati catastale volta alla riclassificazione del valore degli immobili e al ricalcolo di tributi come l'imposta municipale unica e l'imposta di registro.

Dove il catasto sarà "più forte"

Grazie alla Sit (come abbiamo scritto qui), il fisco avrà, in un'unica piattaforma, i dati (atti, valori catastali, elaborati, mappe, immagini satellitari) di oltre 70 milioni di abitazioni; in questo modo le Entrate saranno in grado di assegnare un valore indicativo di mercato di ogni immobile (potendo accedere ai dati necessari disaggregati) che dovrebbero rendere coerenti i valori immobiliari e i valori fiscali di ogni casa. Secondo alcune proiezioni pubblicate dal Corriere della Sera, la città in cui si registrerebbe l'aumento maggiore dell’imponibile è Messina, città in cui la differenza di valore tra prezzo di mercato e imponibile prima casa supera il 300% mentre per l’Imu arriva al 176%. A Padova, invece, si registrerebbe la differenza minore mentre a Roma, la differenza tra valore Imu minore e prezzo di mercato ha una forbice di città il 60%. Considerando che i valori degli immobili saranno maggiori rispetto a quelle attuali, laddove le imposte dirette e indirette sulla casa non venissero ridotte in modo proporzionale così da bilanciare il relativo aumento di valore degli immobili, per gli italiani potrebbe diventare un vero e proprio salasso.

Un percorso accelerato dalla pandemia

Prima o poi si sarebbe comunque arrivati a questa digitalizzazione ma la pandemia ha accelerato ogni processo anche dell'Agenzia delle Entrate che ha aumentato i servizi via web. In questo quadro, la voltura digitale del catasto potrà essere utile anche alla vita delle imprese ed operatori commerciali favorendo adeguamenti e cambi di destinazione d'uso in tempo reale. Inoltre, per aiutare la macchina del fisco, il Tesoro vuole anche rilanciare il Redditometro (qui un nostro articolo), che calcolare l'entità delle spese per capire la reale capacità contributiva di ogni cittadino. Se non risulterà coerente con il tenore di vita scatteranno prima un confronto e poi l'accertamento.

Alla composizione del Redditometro ha contribuito in maniera decisiva l'Istat che, con periodicità biennale, insieme alle associazioni dei consumatori, individua elementi indicativi di capacità contributiva mediante l'analisi di un campione di contribuenti differenziati anche in funzione del nucleo familiare e dell'area geografica di appartenenza.

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