Cda autonomo e alleanze nella Telecom di Fossati

Telecom accelera in borsa chiudendo a +3,16% a 0,75 euro, un livello che non vedeva dal gennaio scorso. All'orizzonte c'è il nuovo piano industriale che l'ad Marco Patuano presenterà oggi a un cda che si preannuncia ad alta tensione. Oltre all'approvazione dei conti e ai nodi sulla governance dovrebbe trattare anche della cessione della controllata Argentina e del rafforzamento patrimoniale. Una spinta data anche dall'attivismo di Marco Fossati, patron di Findim che ha il 5% di Telecom, che ieri si è presentato a una trentina di analisti a Londra il suo piano.
Alle cose che da sempre sostiene, come la necessità di non vendere Tim Brasil, Fossati ha aggiunto numeri e grafici che mostrano la china discendente imboccata negli ultimi 10 anni da Telecom. Tra gli errori la vendita di Hansenet, il secondo provider a banda larga tedesco e la mancata acquisizione di Gvt, la società della fibra ottica brasiliana. Per Fossati sarebbe stato l'azionista Telefonica a bloccare l'acquisto per evitare una eccessiva concorrenza al suo operatore sul mercato brasiliano Vivo. Quanto al futuro Fossati auspica un board indipendente che dovrebbe puntare ad alcune partnership internazionali: quella con Gvt in Brasile, con Vivendi, At&t e Vimpelcom a livello internazionale e con Cdp sulla rete di accesso per sviluppare la fibra ottica. Se Telefonica dovesse prevalere i numeri di Fossati fanno prevedere un disastro. Le due società insieme avrebbero infatti 76 miliardi di debito con una necessità di capitali che aumenterebbe del 50% e fatturato in discesa del 5%. Fossati è al lavoro su una lista unica per il board di Telecom che mira a raccogliere il consenso degli investitori istituzionali esteri. «Sto cercando di promuovere una public company - ha detto - per poterlo fare bisogna cambiare il consiglio e poi lo statuto». Secondo il finanziere inoltre serve l'emissione di un bond convertibile da 2 miliardi per sostenere la crescita del gruppo con la conseguente sospensione dei dividenti almeno per un anno.

Il piano di Fossati è appoggiato anche da Asati, l'associazione dei piccoli azionisti, che ha chiesto ai consiglieri indipendenti del board di oggi di votare contro le decisioni che possono favorire il nuovo socio forte di Telco, ossia Telefonica. Fossati ha comunque spiegato che il suo non è un piano contro Telefonica ma per riportare Telecom ai giusti valori di Borsa. La sua previsione è una quotazione di 1,5 euro entro 2 o 3 anni.

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