Politica economica

"Per cedere la rete non serve l'assemblea"

Si surriscalda il clima in previsione dell'incontro tra i vertici di Vivendi e il Tesoro

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La cessione della rete (NetCo) non necessiterebbe di una votazione in assemblea né ordinaria né straordinaria. Sarebbe questo, secondo l'agenzia Adnkronos, il parere legale degli avvocati Giuseppe Portale e Pier Gaetano Marchetti giunti al cda di Tim. Il board (che a giugno ha votato all'unanimità per il negoziato in esclusiva con Kkr) potrebbe assumere la decisione sulla separazione della rete e sulla sua dismissione in totale autonomia. In ogni caso, l'azienda guidata dall'ad Pietro Labriola ha sempre fatto sapere che qualsiasi decisione sarebbe stata adottata dopo l'arrivo dell'offerta vincolante il cui termine scade il 30 settembre, ma che dovrebbe essere rinviato di un paio di settimane. L'utilità pratica dei pareri legali potrebbe, tuttavia, essere un'altra. Il non gradimento di Vivendi per l'offerta avanzata da Kkr per NetCo (circa 21 miliardi più altri 2 miliardi di earn out) sarà esternato formalmente al ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, la prossima settimana. A favore del governo giocherà la possibilità che tale opposizione (secondo il gruppo che fa capo alla famiglia Bolloré la valutazione giusta sarebbe 31 miliardi) possa non tradursi in uno stallo con la costituzione di una minoranza di blocco in assemblea. Vivendi, infatti, detiene il 23,7%, quota il cui peso aumenta considerato che lo scorso aprile si è presentato in assemblea solo il 53,7% del capitale. Insomma, per il Tesoro - destinato a detenere fino al 20% di NetCo in virtù del memorandum con Kkr - dovrebbe essere meno complicato trovare un'intesa. Vivendi, tuttavia, richiede legittimamente un prezzo più alto per NetCo poiché al momento non si sa ancora quanto personale e quanto debito resterà in ServCo (cioè Tim senza la rete) e quanto questa dovrà pagare per l'uso del network. Il cda di Tim è convocato per mercoledì 27 e dovrebbe deliberare la proroga per la presentazione dell'offerta vincolante.

Ieri Tim in Borsa ha perso l'1,7 per cento.

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