La scorsa settimana, occupandomi degli effetti della demografia, avevo scritto: «Otto persone su dieci vivranno più a lungo dei loro risparmi e delle loro pensioni». In merito ho ricevuto moltissimi messaggi, ma è su due di questi che vorrei concentrare l'attenzione. Il primo evidenziava come i giovani di oggi, una volta entrati nel mondo del lavoro, non avrebbero più avuto incertezze pensionistiche; il secondo, concordando sul problema, chiedeva soluzioni invece che analisi delle negatività.
Cominciamo dal primo. Cosa succederà ai nostri ragazzi? Rispetto al passato l'entrata nel mondo del lavoro si è spostata molto in avanti nel tempo. Lavori saltuari, contributi non sempre regolari, insomma gli accantonamenti rischiano di essere ridotti rispetto alle necessità. Inoltre i giovani dovranno occuparsi degli anziani di domani ed avranno bisogno di soldi per farlo. Ma c'è di più. Nel quadro del futuro, le persone più avanti negli anni faranno sempre più fatica a ricevere pensioni in linea con il loro tenore di vita, proprio perché mancherà un'adeguata base di contribuenti. Non è allarmismo, e pre-occupazione. Bisogna occuparsene prima di sbatterci violentemente la testa. Da qui la domanda sulle soluzioni. Quando ci serviranno i soldi per le pensioni? Sicuramente tra molti anni. Per la maggior parte è così, soprattutto per i giovani. È quindi il «tempo» la variabile distintiva. È il tempo che dobbiamo «comprare» per fare in modo che i nostri risparmi lavorino per noi. Per accantonare 1 milione a 65 anni, mettendo da parte 18.500 euro all'anno, ci vorrebbe un tasso del 2,2% se avessimo 35 anni di tempo, del 5,4% se gli anni fossero 25. Con 20 anni a disposizione avremmo bisogno dell'8,55%, mentre con soli 15 anni dovremmo beneficiare di un 14,5% per riuscire nell'impresa.
Capite quanto cominciare al più presto porti davvero lontano e con sacrifici nel presente sempre più ridotti? E poi le scelte d'investimento. Ogni viaggio, ogni meta, ha il suo vettore di trasporto. Scegliamo una guida che ci indichi quello giusto per noi e facciamolo presto.leopoldo.gasbarro@me.com
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