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Così Putin prova ad aggirare il blocco delle carte di credito

Vladimir Putin si appella al MIR e cioè al sistema di pagamento russo istituito dallA Banca centrale russa. Impossibile prevedere se questa mossa risulterà vincente nel lungo periodo

Così Putin prova ad aggirare il blocco delle carte di credito

Affidarsi a un circuito di pagamento nazionale per bypassare, o quanto meno limitare, l'effetto delle sanzioni occidentali. Con Mastercard, Visa, Apple Pay e Google Pay bloccati, Vladimir Putin si appella al MIR, e cioè al sistema di pagamento russo istituito dalla Tsentraljnyy bank Rossiyskoy Federatsii, la Banca centrale russa. Non sappiamo se la mossa risulterà vincente nel lungo periodo. A detta di molti analisti, potrebbe però contribuire a tamponare l'emergenza economica almeno nell'immediato.

L'effetto delle sanzioni

Per spiegare che cosa sta succedendo all'economia russa basta fare un semplice esempio. Immaginate di essere cittadini russi e dover effettuare un pagamento, in un qualsiasi negozio di Mosca, con la vostra carta di credito. Ebbene, se siete in possesso di una carta di credito collegata alla rete dei circuiti Visa o Mastercard, non potete completare l'acquisto. Già, perché i principali sistemi di pagamento elettronici del mondo hanno bloccato un discreto numero di istituzioni finanziarie russe dalle rispettive reti.

Eccolo l'effetto delle sanzioni inflitte a Putin per aver invaso l'Ucraina. Un effetto che ha sostanzialmente due effetti: far perdere la pazienza ai ricchissimi oligarchi e stravolgere in negativo la quotidianità dei cittadini russi. Nel primo caso pesa tantissimo il blocco del sistema Swift (ne abbiamo parlato qui), mentre nel secondo pesa altrettanto lo tsunami finanziario che ha travolto quei tradizionali sistemi di pagamento elettronici usati praticamente in tutto il pianeta.

Il risultato è che i russi non solo non possono più affidarsi a Visa e Mastercard, ma non possono nemmeno più pagare un semplice biglietto della metropolitana affidandosi ad Apple Pay o Google Pay. In molti hanno quindi pensato di ritirare il contante dalle banche, generando lunghe file fuori dagli sportelli, con il valore del rublo che sta colando a picco. Insomma, stiamo parlando di un disagio non da poco, considerando che nel 2020, a detta di Statista, il 29% dei russi utilizzava Google Pay e il 20% Apple Pay.

Il jolly economico di Putin

Dal punto di vista di un normale cittadino, pensare di non poter più entrare in un ristorante e usare un tradizionale sistema di pagamento elettronico, o cimentarsi nell'e-commerce, rischia di essere alquanto complicato da digerire.

È qui che entra in gioco il (possibile) jolly economico di Putin. Si chiama MIR, appunto, e dovrebbe tamponare le emergenze sopra descritte. Questo sistema di pagamento è gestito dal Russian National Card Payment System, consociata della Banca centrale russa, e ha iniziato a prender forma nel 2014 per mitigare le sanzioni internazionali contro Mosca dopo la guerra in Crimea.

Il MIR, valido solo in Russia, ha avuto un discreto successo. Pare che oggi intermedi più o meno il 25% di tutte le transazioni elettroniche nazionali. Il suo fine, in sostanza, è quello di consentire a Mosca di superare i blocchi nei pagamenti elettronici imposti dalla comunità internazionale.

Del resto, ha sottolineato Il Sole 24 Ore, i russi hanno diversi sistemi di pagamento digitale autoctoni, tra cui Sberbank Online, YooMoney e Qiwi, tutti abilitati a funzionare anche con le carte del circuito MIR. Resta da capire fino a quando l'economia russa riuscirà a resistere in condizioni simili.

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