La telenovela di La7 sembra non finire mai. Quando l'emittente dai conti sempre in rosso (dai lontani tempi di Telemontecarlo) era ormai prossima al passaggio a Cairo Communication, ecco rientrare in gioco Claudio Sposito con il fondo Clessidra, che ieri in tarda serata ha presentato una nuova offerta vincolante, migliorativa rispetto alla precedente (circa 350 milioni) per tutta Ti Media, ovvero reti, La7 e Mtv. Sull'iniziativa, che potrebbe essere portata avanti in tandem con Diego Della Valle, avrebbe «pesato» anche lo scontento da parte di alcuni soci di Telco (Mediobanca e Intesa Sanpaolo in primis) che, vista la scadenza dell'esclusiva con Cairo (voluta fortissimamente dal presidente Franco Bernabè), non guarderebbero con sfavore al ritorno in campo di contendenti, forse meno esperti di media (Cairo è un editore ed è concessionario di pubblicità per La7), ma più dotati da quello finanziario. Ecco, quindi, la rentrée del fondo Clessidra e, forse dell'outsider Della Valle, intervenuto nella trattativa all'ultimo momento. Comunque, un po' di incertezza c'è, tanto che la Borsa, dopo aver spinto il titolo Ti Media in ribasso del 2,3%, l'ha fatto chiudere positivo dello 0,5% in attesa di novità.
E, anche se Telecom e pure Cairo giurano che l'accordo sia praticamente chiuso, il clima di incertezza, almeno fino al cda di Ti Media di lunedì prossimo persiste. Considerato anche che Mediobanca e Intesa Sanpaolo si opposero alla cessione all'editore.
Ti Media mercoledì si era affrettata a stilare una nota per confermare la prosecuzione della trattativa con Cairo. Ma sui mercati si respira instabilità. Circostanza che, in genere, mette Consob in allarme.
Pare, infatti, che l'accordo non sia poi così semplice, dato che ci sono molti argomenti che potrebbero far lievitare (ancora) le perdite di Telecom sull'apprezzata ma «sfortunata» emittente televisiva.
Perché, sia chiaro, in questo caso non si tratta di una vera vendita. Alla fine, infatti, Telecom passerà a La7, sotto forma di aumento di capitale e di taglio del debito, qualcosa come circa 100 milioni di euro. Che, però, pare non bastino più, dato che Cairo ha chiesto anche altri 25 milioni di euro d'indennizzo se l'Agcom dovesse decidere, ma la possibilità è remota, di spostare La7 dal prezioso tasto «7» sul telecomando. Inoltre, ha chiesto un contratto speciale a prezzo molto ridotto per la diffusione del segnale tramite la rete di Ti Media. Insomma, diverse richieste compresa quella di uno sfoltimento del personale, si parla di 80-100 dipendenti, che passerebbero direttamente a Telecom Italia.
Ieri, intanto, l'Agcom ha approvato i prezzi di accesso per gli operatori concorrenti alla rete Telecom per fornire servizi a banda ultra, cioè da 30 a 100 Mb, su rete mista fibra-rame.
Per quanto riguarda i servizi più importanti, quelli Fiber-to-the-home, a fronte della proposta di Telecom pari a 38 euro al mese per banda da 100 Mb, l'Autorità ha fissato il canone a 24,9 euro, con una riduzione del 35 per cento.
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