Club Med, Bonomi lancia una contro-Opa

Andrea Bonomi è alla guida di Investindustrial
Andrea Bonomi è alla guida di Investindustrial

Il fondo Investindustrial di Andrea Bonomi ha lanciato un'offerta pubblica di acquisto su uno dei marchi francesi più noti, Club Méditerranée, di cui è già azionista con l'11% del capitale. Il prezzo dell'Opa è stato fissato a 21 euro per azione e valorizza l'intera società 790 milioni; si tratta del 22% in più rispetto all'offerta concorrente del duo franco-cinese Ardian-Fosun (17,5 euro per azione). Bonomi ha annunciato che prevede di investire ulteriori 150 milioni di euro nello sviluppo della società specializzata in villaggi turistici. Il prospetto dell'Opa è stato presentato ieri alle 16 alle autorità francesci di Borsa, due ore prima del termine che era stato imposto agli italiani, i quali nelle ultime settimane sono stati costretti a una corsa contro il tempo. Alla Borsa di Parigi il titolo Club Med è stato sospeso nelle prime ore del pomeriggio, prima dell'annuncio, quando quotava 19,51 euro, in progresso del 2,74%.
Titolare dell'offerta è un consorzio di diritto francese, Global resorts, appartenente per il 90% a Investindustrial e per il 10% ad alcuni manager e a due partner strategici, che porteranno competenze specifiche: l'imprenditore sudafricano Sol Kerzner e il fondo brasiliano Gp Investments, entrambi titolari di importanti catene alberghiere. L'offerta non pone condizioni di alcun tipo (nessun limite ai conferimenti) e prevede, come detto, 150 milioni di investimenti aggiuntivi rispetto ai piani della società. L'intento dichiarato è quello di aprire 25 nuovi villaggi in Paesi nuovi e fare acquisizioni in quelli dove il Club Med è già presente, con un peso equilibrato nelle varie aree geografiche; l'investimento complessivo per i prossimi cinque anni è indicato in 484 milioni, Italia compresa. L'offerta è stata possibile grazie all'impegno di Unicredit e Intesa Sanpaolo, che Bonomi ha voluto ringraziare pubblicamente; egli ha anche aggiunto: «Negli ultimi vent'anni nessuna banca che si sia impegnata con noi è rimasta con il cerino in mano».
Ora la parola è alle autorità francesi di Borsa, che avranno tre settimane per approvare il documento. Poi partirà il periodo dell'offerta che si concluderà, presumibilmente, ai primi di settembre. L'obiettivo è quello di ritirare la società dal listino di Parigi.


Bonomi ha sottolineato ieri il valore industriale dell'investimento, che nello spirito non è diverso da altre operazioni di questi anni, quali Gardaland, Ducati, Aston Martin. Per questo i ritorni sono attesi sul medio-lungo termine, 7-10 anni. Bonomi non teme sbarramenti francesi ispirati al nazionalismo: «Gli investimenti stranieri vanno rispettati come li rispettiamo noi in Italia».

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