Club Med, si spacca il fronte francese

Mentre il cda promuove l'offerta di Fosun, i sindacati si schierano con Bonomi. L'Opa al vaglio dell'Authority di Borsa

Club Med, si spacca il fronte francese

Si spacca il fronte francese, o meglio anti-italiano, e la partita sul Club Med si arricchisce di un colpo di scena. Che il cda ieri desse il via libera all'Opa (la terza) lanciata dalla cordata franco-cinese Fosun-Ardian, era piuttosto scontato; l'offerta è ora a quota 22 euro (ma ieri in Borsa il titolo ha chiuso a 22,45), superiore di un euro a quella di Global Resorts, che appartiene per il 90% ad Andrea Bonomi. Meno scontato invece che a favore dell'imprenditore italiano si schierassero le rappresentanze sindacali del Club Med, che a maggioranza (8 contro 3) hanno votato a favore del progetto italiano perché - si noti - ritenuto più rispettoso dell'identità francese del gruppo.

L'Opa lanciata il 12 settembre dal gruppo cinese Fosun insieme al fondo francese Ardian (ai quali fa capo una quota del 20% circa della società) va dunque avanti. Ora la «ricevibilità» passa al vaglio dell'Amf, la Consob francese, poi l'Opa dovrebbe scattare intorno alla metà di ottobre per una durata di 30 giorni. Global Resorts entro 5 giorni dal termine può decidere di rilanciare nuovamente. La battaglia è dunque aperta. Si tratta della terza Opa; la prima, che risale al 2013, offriva 17,5 euro per azione, valorizzando la società 557 milioni: troppo poco per alcuni azionisti che la impugnarono, di fatto neutralizzandola; la seconda, del luglio scorso, porta la firma di Global Resort che offrì 21 euro, stimando il Club Med 790 milioni. Ora l'offerta di 22 euro ad azione lanciata da Fosun-Ardian ha portato il valore complessivo a 839 milioni. Questa progressione non può essere letta che come un evidente beneficio al mercato.

Ma l'operazione non è fatta soltanto di poste economiche. In gioco ci sono due progetti industriali di natura e dimensioni diverse, oggetto di una lettera che lo stesso Bonomi ha inviato venerdì scorso al cda della società. Le differenze si possono così sintetizzare: Global Resorts prevede 150 milioni di investimenti, contro i 50 dei franco cinesi; punterà più su Francia ed Europa, rispetto al mercato cinese indicato da Fosum come sbocco strategico. In gioco, poi, c'è anche il modello di business, perché mentre la cordata italiana intende continuare a puntare su vacanze sportive per famiglie, missione tradizionale del Club, l'intenzione di Fosun è di rivolgersi a una clientela di livello più elevato. Bonomi accusa poi i cinesi di scarsa esperienza alberghiera, mentre in Global Resorts sono stati accolti come partner Solomon Kerzner e Gp investment, titolari di catene alberghiere in Sud Africa e Brasile. L'idea che un italiano possa meglio garantire, come sostengono i sindacati, l'identità francese di un marchio parigino è del tutto inusuale e rasenta il paradosso. Mentre il cda del Club Med, di cui è presidente il francesissimo Henri Giscard d'Estaing, sembra dire: meglio i cinesi piuttosto che gli italiani.

Va ricordato che tre settimane fa Fosun ha rilevato l'8% di Ardian a 22 euro ad azione, portandosi al 18% del capitale e al 25% dei diritti di voto; Ardian ha contestualmente riacquistato un 2% sul mercato.

Bonomi possiede, da ben prima dell'Opa, il 10% del capitale, e fino all'estate scorsa è stato il primo azionista del gruppo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica