Accertare eventuali «irregolarità» nella nomina del collegio sindacale del Monte Paschi. È la richiesta inviata alla Consob dalla Bluebell Partners di Giuseppe Bivona, piccolo azionista Mps e parte civile nel procedimento milanese a carico degli ex vertici dell'istituto, Alessandro Profumo e Fabrizio Viola.
Nella missiva - spedita e per conoscenza anche alla Procura di Roma, Milano, Siena, al capo della Vigilanza Ue, Daniele Nouy e a Margrethe Vestager in Commissione Europea - Bivona punta il dito in particolare sulla presidente del collegio sindacale, Elena Cenderelli, e il sindaco effettivo Paolo Salvadori, eletti dall'assemblea dei soci del 18 dicembre. La prima è stata indicata nella lista di minoranza presentata da Generali (azionista con il 4%), mentre Salvadori in quella del Tesoro, che oggi controlla quasi il 70% della banca senese.
Nella lettera Bluebell contesta l'estraneità della presidente del Collegio dall'azionista di maggioranza, evidenziando come la stessa Cenderelli fosse stata nominata sindaco nel 2005 nella lista della Fondazione Mps, allora maggiore azionista di Rocca Salimbeni. L'ente senese è sottoposto alla vigilanza del Tesoro che nomina anche uno dei membri del Collegio sindacale della stessa Fondazione. Per Bivona si tratta dunque di «porte girevoli» che violano il Tuf (Testo Unico della Finanza) e comprimono «la funzione di vigilanza» interna, perché prevedono «una concertazione tra azionisti di maggioranza e minoranza. In sostanza, la presidente che prima era espressione della maggioranza adesso esprime la minoranza. Ad essersi occupato dei due profili era stato già il Giornale lo scorso 28 novembre. Possibile che Generali e Tesoro non sapessero nulla delle loro rispettive liste? E che il Tesoro abbia avuto solo fortuna, indicati i suoi sindaci di fiducia, nel ritrovare anche il presidente uscente? Alle nostre osservazioni da Trieste avevano replicato che «la scelta è stata fatta dopo aver esaminato diversi profili e valutato l'eccellente cv e l'ottimo lavoro svolto da Cenderelli». Quanto alla candidatura di Salvadori, imputato a Milano per 2 reati assai connessi con l'attività di un sindaco (falso in bilancio e aggiotaggio) «sulla base della normativa esistente non esistono elementi ostativi», aveva dichiarato alla Commissione d'inchiesta sulle banche il direttore generale del Tesoro, Vincenzo La Via.
Il Giornale aveva avanzato anche qualche perplessità sul curriculum di un terzo sindaco, Raffaella Fantini, scelta dal Tesoro: commercialista di Firenze (ma abilitata alla professione all'Università di Cosenza), dal 2016 è sindaco all'Inpgi (l'istituto previdenziale dei giornalisti) e dal 2017 di Coni
Servizi spa. Sia l'istituto sia la spa sono connessi con le deleghe di Luca Lotti all'editoria (all'Inpgi è stata designata dalla presidenza del Consiglio) e allo Sport (di cui Lotti è ministro). Sicuramente una coincidenza.
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