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Conto corrente: quando scatta il blocco (e cosa fare subito)

Per evitare che un conto corrente venga chiuso, bisognerebbe stare attenti a non superare certe soglie che portano al blocco: ecco come e quali sono i rimedi per sbloccarlo

Conto corrente: quando viene bloccato e quali sono i rimedi

L'utilizzo di un conto corrente è abbastanza facile: si apre, si gestisce, si cura. Ecco, soprattutto l'aspetto relativo alla gestione riveste una grande importanza perché possono esserci alcune situazioni in cui si rischia la chiusura che porta al suo blocco totale. Quando può verificarsi una simile evenienza? Capita se si finisce "in rosso", ossia scendere al di sotto dello zero e ritrovarsi senza risorse e in debito con la propria banca. All'inizio, però, l'Istituto di credito cercherà di garantire al correntista quella parte di spesa che manca per non essere indebitati ma con il passare del tempo possono sorgere altre problematiche.

Il blocco del conto corrente

Per evitare di trovarsi a gestire situazioni incresciose, è chiaro che bisognerebbe stare attenzi a non avvicinarsi mai alla soglia pericolosa e mantenere attivo il proprio conto. Come suggeriscono gli esperti, se ci si avvicina allo zero bisognerebbe rivolgersi alla propria banca così che si possano attuare quelle misure necessarie a evitare che ci sia il segno meno. Un eventuale blocco, però, può sorgere per vari motivi: intanto, abbiamo l’insolvenza del correntista, quindi la "discesa al di sotto della somma di 'fido' concessa dalla banca". Un conto, però, può essere chiuso anche in caso di pignoramento, se viene cioé avviata "un’azione giudiziaria per il recupero dei crediti dovuti, controlli antiriciclaggio o il decesso dello stesso correntista".

Quali sono i rimedi

Nonostante queste situazioni, c'è un modo per poter impedire che la banca blocchi un conto corrente da parte della banca. Quando si tratta di insolvenza, la soluzione è già stata prospettata: non bisogna andare in rosso per evitare così i costi aggiuntivi e limitando i danni di un calo al di sotto del fido. In caso di pignoramento, invece, la tutela del proprio denaro dovrà avvenire anticipando il punto di non ritorno, ossia effettuare il passaggio dei soldi a un altro conto corrente ma il tutto dovrà avvenire ufficializzando il passaggio con una scrittura privata per evitare guai futuri con la giustizia. Se abbiamo a che fare, invece, con azioni di antiriciclaggio, significa che l'utilizzo dei nostri soldi risulta sospetto rispetto alla norma: se vengono spostate ingenti somme di denaro o vengono effettuati versamenti in alcune banche all'estero, specialmente se fanno parte dei paradisi fiscali, è chiaro che l’attenzione del Fisco diventa una cosa scontata.

Per evitare guai, il cittadino dovrebbe compiere le operazioni nella maniera più trasparente possibile. Invece, se il correntista dovesse venire a mancare, la soluzione è la successione. In pratica, la banca blocca il denaro del conto del deceduto e il familiare ha il compito di procedere alle pratiche necessarie per "scongelare" il denaro del parente che non c'è più.

Le regole del 2022

Un conto in debito, che ha cioé un saldo negativo sull’estratto conto, porta all’applicazione di un interesse passivo in base all’importo (anche variabile) dello stesso. Secondo le regole in vigore quest'anno, sono necessari 90 giorni in queste condizioni per poter essere considerati morosi. Secondo contocorrenteonline, prima che l'azzeramento diventi debito ci sono alcune soglie la prima delle quali, 100 euro, riguarda le esposizioni al dettaglio.

Per tutte le altre, l’importo di riferimento sarà 500 euro.

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