Oggi voglio raccontarvi la storia di Franco Pepe, uno dei migliori pizzaioli al mondo. Vive e lavora a Caiazzo, un piccolo centro in provincia di Caserta, che negli scorsi anni ha vissuto tutte le difficoltà della crisi e del contesto in cui si trova. Le sue scelte sembravano folli: si è indebitato con le banche, ha ristrutturato un palazzetto del 700 e lasciato l'insegnamento scolastico. Ma la sua visione è stata più forte della realtà che lo circondava. Da un rudere ha ricostruito un palazzo, proprio da quelle pietre è ripartito. «Siamo stati distrutti dall'idea del posto fisso - racconta- ha cancellato la nostra creatività. Io ho voluto seguire un'altra strada. Ho seguito la mia voce che mi diceva di non continuare a percorrere la vita che altri avevano pensato per me. Da allora le cose sono cambiate. La mia pizzeria ha incontrato il favore della clientela: oggi nel mio locale lavorano 21 ragazzi, siamo sempre pieni. Mi chiamano dappertutto, ho fatto pizze a New York, al Louvre di Parigi, a Londra. Ma non è stato facile. Il posto in cui vivo è cambiato anche per le mie scelte. Quel vicolo in cui ho realizzato la pizzeria prima era abbandonato, ora brulica di vita. Per farlo ho riscoperto le nostre tradizioni, come il pomodoro riccio. La mia iniziativa sta portando molti ragazzi a far rivivere le terre dei loro nonni regalandoci ceci, pomodori, zucchine. In tre chilometri quadrati abbiamo tutto ciò che occorre per la pizza: il caseificio, il frantoio, il pomodoro riccio, mancava il grano, ma riscoprendo antiche sementi, oggi abbiamo anche quello». Franco Pepe ha «riaperto» un paese, dimostrando che «si può fare». Oggi se volete mangiare la sua pizza, dovete mettervi in fila.
Di questo si parlerà nel corso della trasmissione Mercati Che Fare in onda, domani, sabato, alle 20.30 su TgCom24 di Mediaset.
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