Coronavirus, spunta l'ipotesi "reddito di emergenza"

Il provvedimento serve per fronteggiare le conseguenze economiche derivanti dell’emergenza coronavirus. Si ipotizza un fondo di 10 miliardi per circa 6 milioni di persone

Coronavirus, spunta l'ipotesi "reddito di emergenza"

In queste ore il governo starebbe studiando un nuovo provvedimento per far fronte ai problemi economici provocati dall’emergenza coronavirus: il Rem. Questa parola è semplicemente l’acronimo del Reddito di emergenza, una misura chiesta dal M5s e invocata anche da molti sindaci del Sud Italia che temono il possibile verificarsi di azioni di violenza, come è già accaduto a Palermo, da parte di cittadini esasperati che faticano ad andare avanti senza lavoro.

L’esecutivo sta ragionando sulle risorse da metter in campo e sulla platea che potrà goderne. Secondo Il Messaggero, si ipotizza che possano essere messi a disposizione almeno 10 miliardi per sostenere i lavoratori privi di ammortizzatori sociali e reddito. E non solo. Il sostegno andrebbe anche a chi percepisce compensi in nero. Calcoli alla mano, sarebbero circa 3 milioni le persone che ne beneficerebbero.

Tra queste figurerebbe chiunque avesse un qualche reddito lo scorso anno e adesso lo ha perso, si tratti sia di Naspi, di pensione, di cassa integrazione o di uno stipendio. Il Rem sarà indirizzato anche a badanti, babysitter, colf e agli stagionali come bagnini, camerieri, addetti alle pulizie e animatori turistici, che non rientrano per varie ragioni sotto altre tutele. Il sussidio dovrebbe essere rivolto anche i fast job, quelli che hanno contratti, ad esempio, a giorni o settimane. La platea, però, potrebbe raddoppiare se verranno inclusi anche autonomi, partite Iva, agricoltori, protetti già da marzo. In pratica, si dovrebbe trattare di un bonus da 1.600 euro spalmato su aprile e maggio.

Questi sarebbero i piani. Ma tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare. Al Tesoro non tutti sono d’accordo. I motivi sono diversi, soprattutto sulle stime dei lavoratori in nero. Secondo la Ragioneria, i tre milioni stimati sono un numero eccessivo. Poi vi sarebbe un problema "legale" e "morale": si legittimerebbe chi non è in regola spendendo anche grosse cifre.

Ma vi è anche un’altra categoria che sta soffrendo tantissimo per questa nuova ed improvvisa crisi diovuta al coronavirus: quella dei commercianti che per il Dpcm sono stati costretti a chiudere. Il problema è che questi ultimi rischiano seriamente di non alzare più le serrande. "Dobbiamo guardare anche a loro", hanno spiegato dal dicastero di Via XX Settembre. Anche loro, potrebbero godere del Rem.

Oltre ad individuare le persone che potranno usufruire di questo provvedimento bisognerà pensare al meccanismo attraverso il quale erogare i soldi. L'idea sarebbe quella di utilizzare il canale dell'Inps semplificando, però, le pratiche. Per avere il denaro potrebbe bastare una semplice autocertificazione nella quale si dichiara di non avere altri mezzi di sussistenza. I controlli per accertare che sia tutto in regola ci sarebbero solo in seguito. Se le verifiche saranno relativamente facili per chi è in regola, discorso diverso per quanti sono in nero. I soldi sarebbero accreditati direttamente sui conti dei beneficiari o tramite la carta del reddito di cittadinanza. Incertezza anche sulle tempistiche.

Il M5s vorrebbe far partire il Rem subito mentre i suoi alleati di governo del Pd sono più attendisti. Mnetre si discute, le emergenza sanitarie ed economiche provocate dal coronavirus non si fermano.

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