Coronavirus

Coronavirus, la profezia di Stiglitz: "Sarà crisi peggiore del 2008"

Il premio Nobel per l’Economia Joseph Stiglitzp propone di sospendere il Patto di stabilità e crescita per colpa del coronavirus: "Morire per rispettare i vincoli mi pare eccessivo"

Coronavirus, la profezia di Stiglitz: "Sarà crisi peggiore del 2008"

Mettere in stand-by il Patto di stabilità. È questa la ricetta anti crisi economica del premio Nobel per l'economia nel 2001 Joseph Stiglitz, che intervistato dall'Huffington Post dà alcune linee guida per fronteggiare l'emergenza coronavirus e fa una previsione tutto fuorché rosea: “Sarà una crisi peggiore di quella del 2008. E, ameno allora sapevamo cosa fare…”.

"Andrebbe sospeso il Patto di stabilità e crescita. Con l'emergenza che sta attraversando, non puoi dire all'Italia: 'No, non puoi costruire gli ospedali perché sfori sul bilancio'. Questa è una questione di vita o di morte per molti italiani", sostiene il saggista statunitense. Il 77enne esperto dunque, aggiunge: "Non puoi mettere a rischio gli italiani solo per difendere delle regole che, tra l'altro, non hanno mai avuto giustificazioni economiche. Sono arbitrarie. Che qualcuno debba addirittura morire per rispettare questi numeri mi sembra davvero eccessivo". Il messaggio e lo Stiglitz-pensiero, insomma, è chiaro.

"Power power and profits: Progressive Capitalism for an Age of Discontent" è l'ultima fatica letteraria di Stiglitz che sta arrivando anche nelle librerie italiane. E nel commentare il caso-caos coronavirus e su come l'Europa si sia (poco) mossa a sostegno dell'Italia, lo scrittore tira e orecchie agli alti papaveri di Bruxelles e Strasburgo: "L'Ue si è già dimostrata inconsistente, annunciando il 'Green deal' e chiedendo ai governi nazionali di investire nell'economia verde, pur mantenendo le stesse regole. Occorre invece sbarazzarsi dei criteri del Patto di stabilità e crescita, eliminare la regola del 3 per cento e sostituirla con una regola che semplicemente incoraggi gli investimenti nell'economia verde. A maggior ragione ora che abbiamo davanti questa emergenza legata al coronavirus: è ovvio che bisogna sospendere e riformulare le regole".

Nel corso della chiacchierata telefonica con Angela Mauro di HuffPost, il premio Nobel analizza poi la questione politica, sostenendo che la questione Covid-19 avrà effetti assai importanti sullo scacchiere della politica italiana, continentale e mondiale, dicendosi certo che – anche negli Stati Uniti d'America– il coronavirus non sta "premiando" la destra (nè Donald Trump negli States, che ora rischia di non vincere le elezioni presidenziali fissate a novembre 2020.

Su questo versante politico, l'economista dichiara: "Il coronavirus avrà effetti dirompenti sulla politica. In generale però l'estrema destra, che è sempre stata contro la scienza e contro l'azione collettiva, non vive un momento fortunato. Questo è il momento in cui c'è bisogno della scienza, c'è bisogno di azione collettiva, cooperazione. La filosofia di base dell'estrema destra non è adatta a rispondere ad una sfida come questa. E poi l'estrema destra ha sempre sfruttato le paure della gente.

Questo è un momento di grande paura ma la gente cerca anche risposte razionali o almeno lo spero".

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