Poche settimane fa Tommaso Norsa, direttore finanziario di Birra Peroni, ha ricevuto l'incarico di gestire per un periodo transitorio l'azienda, in attesa della nomina di un nuovo amministratore delegato. «Questo momento è molto importante - sottolinea - vista l'alta stagionalità del nostro prodotto, che d'estate si vende di più».
Dal 2003 Birra Peroni fa parte del gruppo sudafricano SabMiller. Che cos'è cambiato?
«Questo le ha permesso di aprirsi al mercato internazionale. Perchè SabMiller sa valorizzare le realtà e i marchi locali, investe nei paesi in cui opera e porta valore dove sviluppa il proprio business».
Che cos'ha fatto in Italia?
«Ha investito molto per ottimizzare le tecniche di produzione e gli impianti, mantenendo una filiera produttiva di qualità e sostenendo i marchi».
La nuova dirigenza porterà cambiamenti?
«No, soprattutto per quanto riguarda i fondamentali della nostra azienda che risiedono nel prodotto e nella sua qualità. Possiamo semmai parlare di evoluzione. Le imprese devono avere la capacità di trasformarsi velocemente per rispondere a un consumatore sempre più consapevole. Devono reagire alle esigenze del mercato e del mondo globalizzato».
Birra Peroni è cresciuta con SabMiller?
«Si è consolidata e sviluppata. Oggi Nastro Azzurro è la birra premium italiana più venduta nel mondo ed è un simbolo del made in Italy di cui siamo orgogliosi. Una curiosità: a Londra viene venduta anche alla buvette della Camera dei Comuni».
Qual è l'impegno di SabMiller in Italia?
«Glielo illustro con qualche numero: 517 milioni di euro di Pil prodotti, 623 milioni di contributi e tasse versati allo Stato e 19mila posti di lavoro. Quest'anno abbiamo deciso investimenti sull'innovazione e sull'adeguamento degli stabilimenti di Roma, Bari e Padova per 18 milioni. Il nostro gruppo è stato l'unico a incrementare la propria quota di mercato dello 0,7%, attestandosi al 19,9%».
E all'estero?
«In un momento difficile per il mercato europeo e italiano, abbiamo riscontri importanti. Nastro Azzurro sta diventando un prodotto di punta di tutto il gruppo SabMiller. Registriamo un +5% nel Regno Unito e un +10% nell'area Asia-Pacifico, compresa l'Australia. Sono convinto che questo trend potrà migliorare ancora, soprattutto nei mercati emergenti».
L'azienda ha capitale straniero ma l'anima è sempre italiana. O no?
«Questo approccio rafforza Birra Peroni e le permette di aprirsi al mondo.
Quando sarà nominato il nuovo amministratore delegato?
«Non abbiamo indicazioni. SabMiller sa selezionare i migliori manager per gestire il proprio business con la più alta professionalità e competenza».
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