Così Tavares completa il team di Stellantis, Ora il nodo fabbriche

Scelti i capi dei marchi in Europa e l'Italia va a Ficili. I costi di produzione troppo alti

Così Tavares completa il team di Stellantis, Ora il nodo fabbriche

Definita la linea dei capi brand e regioni a livello globale, Stellantis ha redatto l'organigramma dei responsabili delle marche automobilistiche nel mercato dell'Europa allargata affidato a Maxime Picat, con Davide Mele come vice, ed Eurasia (Russia, ex Urss e altri Paesi dell'Est, in tutto una settantina), con alla guida Xavier Duchemin. Picat ha deciso di assegnare il mercato Italia a Santo Ficili (ex capo di Fca Italia).

Le altre nomine: Gaetano Thorel (Fiat e Abarth), Massimo Roserba (Peugeot), Roberta Zerbi (Alfa Romeo e Lancia), Antonella Bruno (Jeep), Arnaud Ribault (Citroën), Sebastien Vandelle (DS), Sander Jansen (Opel/Vauxhall) e Marc Lechantre (veicoli usati).

Guardando agli italiani, per Thorel, ad di Groupe Psa Italia uscente, è un ritorno a casa, avendo avuto la responsabilità, in Fca, del mercato tedesco, quindi delle vendite nei Paesi europei (esclusi i 5 maggiori mercati) inclusi Russia, ex Urss ed ex Jugoslavia, nonché Africa. Roserba, ex ad di Peugeot Italia, chiusa l'esperienza in Cina, ritrova il Leone in Europa-Eurasia; ritorno a capo del mercato continentale di Alfa Romeo (con in aggiunta Lancia) per Roberta Zerbi; confermata in Jeep, nella regione allargata, Antonella Bruno.

Sistemati i tasselli, il prossimo passo importante riguarderà il piano industriale che l'ad di Stellantis, Carlos Tavares, presenterà intorno a giugno. E sempre Tavares, subito dopo aver preso in mano il volante del gruppo, ha visitato alcuni impianti della ex Fca in Italia e negli Usa, accompagnato dal presidente John Elkann.

I problemi evidenziati da Tavares, nell'incontro svoltosi con i sindacati a Torino, sono stati sintetizzati e commentati da Roberto Di Maulo (Fismic Confsal): «In Italia i salari reali sono più bassi di quelli francesi, ma il costo del lavoro per unità di prodotto è molto più alto, tema che un sindacato responsabile non può scansare. Tre le strade per affrontare il problema senza eluderlo in modo colpevole: aumento del grado di utilizzo degli impianti accompagnato a un miglior piano di marketing e commercializzazione per Alfa Romeo e Maserati; attenzione particolare all'applicazione del metodo Wcm sulla riduzione dei costi; pressione sul governo per la riduzione del costo del lavoro».

L'attenzione è massima sul futuro degli stabilimenti italiani ed europei dell'ex Fca. Molti i punti di domanda alla luce dell'accelerazione (obbligata) di Stellantis e di tutto il settore sul tema elettrico. Uno studio presentato lo scorso ottobre ai sindacati nel mondo delle ormai ex Fca e Psa, metteva in evidenza il problema della saturazione degli stabilimenti. I dati illustrati da Secafi si riferivano al 2019, l'anno prima della pandemia, quindi non condizionato dal Covid-19. A livello globale, la saturazione delle fabbriche dei due gruppi era del 59% (Psa) e 58% (Fca).

Diversa la situazione nell'area Emea (Europa, Africa, Medio Oriente): 73% Psa e 46% Fca. Le altre regioni: Stati Uniti e Canada, Fca 85% (Psa assente); Sud America, Fca 42% e Psa 17%; Asia Pacifico, Fca 21% e Psa 14 percento.

Intanto, mentre oggi i due gruppi unitisi in Stellantis comunicheranno i dati di esercizio del 2020, Fca (sarà il suo ultimo atto

come tale) il 21 giugno pagherà negli Usa la sanzione di 30 milioni di dollari dopo la dichiarazione di colpevolezza per l'accusa di cospirazione con propri manager (l'offerta di regalie varie a leader del sindacato Uaw).

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