Crédit Agricole in pista sul bond Carige

Il gruppo francese aderirà pro quota all'intervento del Fondo Interbancario

Crédit Agricole in pista sul bond Carige

Crédit Agricole parteciperà al salvataggio di Carige. «Siamo in attesa di alcuni chiarimenti da parte del Fondo Interbancario in materia prevalentemente di governance e di conversione del bond subordinato. Ma comunque siamo orientati ad aderire, pro quota, all'intervento del Fondo Volontario», ha dichiarato Giampiero Maioli, ad di Crédit Agricole Italia, in un incontro organizzato a Parigi per la presentazione della rete di centri dell'innovazione, i «Village by CA», 28 in Francia, prossimi al debutto a Milano.

Il peso nell'operazione dipenderà dalla partecipazione delle altre banche italiane anche se il manager stima un'adesione tra il 3 e il 4% alla sottoscrizione dei 320 milioni di prestito subordinato che Carige lancerà a dicembre. Alla domanda se il gruppo francese potrebbe essere interessato a uno dei fascicoli bollenti sul tavolo del credito italiano, da Carige appunto, a Mps fino al Creval di cui Credit Agricole ha acquisito il 5% la scorsa estate a fronte di un accordo di bancassurance (lasciandosi aperta la possibilità di salire a ridosso del 10%), Maio ha risposto: «Siamo in Italia da oltre quarant'anni e la nostra strategia è quella di crescere progressivamente, poco alla volta e con prudenza». Philippe Brassac, ad di Crédit Agricole, ha poi aggiunto che «di principio siamo interessati a opportunità di piccole di dimensioni ma che non siano di rottura».

Ulteriori indicazioni strategiche sul Paese arriveranno con il piano industriale del gruppo che sarà presentato tra febbraio e marzo in Francia e in Italia. Maioli ha aggiunto che la banca si attende una crescita del Pil italiano dell'1% nei prossimi dodici mesi. E proprio sul nostro Paese, secondo mercato per il gruppo, anche Brassac si dichiara ottimista. «Certo, ci sono preoccupazioni per le tensioni tra Ue e Italia che possono determinare impatti negativi sullo spread e sulla crescita. Ma siamo fiduciosi: l'Italia è un grande Paese con un'economia dinamica e anche l'indebitamento è accettabile. La nostra strategia è comunque di lungo termine e non è legata al singolo momento storico», ha concluso. E infatti i Btp, 7 miliardi in tutto quelli in portafoglio a Crédit Agricole Italia, sono stati contabilizzati «a valore di scadenza e non di mercato».

Un'attenzione che ha consentito al gruppo francese di mantenere sotto controllo la sensibilità allo spread: ad ogni aumento di 100 punti dello spread corrisponde un'erosione dell'indice di patrimonializzazione Cet 1 di gruppo di soli tre punti base.

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